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25 aprile 2024

Conegliano

Proteste in piazza, i commercianti sono ancora al punto di partenza: "A Conegliano e Vittorio non è cambiato nulla"

I pareri degli organizzatori dei flash mob dell'anno scorso

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

Proteste in piazza, i commercianti sono ancora al punto di partenza:

VITTORIO VENETO/CONEGLIANO - Commercianti ed esercenti sono (ancora) al punto di partenza. Un anno di pandemia e per loro non è cambiato – praticamente – nulla, complice anche la zona rossa che ha bloccato il Veneto nelle ultime due settimane. Circa un anno fa le partite Iva sono scese in piazza per chiedere la riapertura delle loro attività.

 

Oggi molti imprenditori – parrucchieri ed estetisti in primis – hanno ancora lo stesso problema. “In un anno non è cambiato nulla – conferma Michele Toffoli, uno dei promotori della protesta vittoriese annullata nel maggio del 2020, qualche giorno prima del suo svolgimento -. Non è stato fatto niente. I negozi potrebbero rimanere aperti, con la crisi che c’è non ci sarebbero di sicuro assembramenti. Estestiste e parrucchiere osservano protocolli rigidi e sono attività sicure”.

 

Un anno di pandemia ha messo a dura prova tutto il tessuto economico del vittoriese: “Parecchi imprenditori sono in grossa difficoltà”, ammette il commerciante, che gestisce il negozio “Casa della Bambola” a Vittorio Veneto.

 

A preoccupare Toffoli, però, è anche un altro aspetto della crisi sanitaria: “A causa del Covid-19 in città non si stanno più facendo progetti per il futuro. La vita, però, deve andare avanti”.

 

Lo scorso 1 maggio Patrizia Loberto, presidente dell’associazione Conegliano in Cima, ha “portato” in centro centinaia di manifestanti. Oggi, a quasi un anno da quell’emblematica protesta, ha provato a tirare un po’ le somme: “Il comune, da maggio a novembre, non ha dato nulla al mondo del commercio.

 

Altri comuni, invece, hanno aiutato la categoria”, dichiara la presidente. Intanto, però, le spese continuano a pesare sui bilanci: “I 500 euro sono arrivati da poco – continua Loberto -. Gli esercenti, però, devono pagare l’affitto e tutto il resto”.

 


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Roberto Silvestrin

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