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29 marzo 2024

Cronaca

Protesta degli studenti durante la diretta di Zaia. Intervento della polizia in assetto antisommossa

La polizia respinge con scudi e manganelli i giovani studenti che manifestavano il loro dissenso per la gestione scolastica da parte della Regione.

| Leonardo Sernagiotto |

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| Leonardo Sernagiotto |

Protesta degli studenti durante la diretta di Zaia. Intervento della polizia in assetto antisommossa

MARGHERA - Sono immagini che fanno riflettere quelle trasmesse sui social dal «Coordinamento degli studenti medi» di Venezia Mestre. Questa mattina, qualche decina di giovani studenti, “armati” di bandiere e megafoni, stava manifestando rumorosamente davanti al palazzo della Protezione Civile di Marghera, in concomitanza con la consueta conferenza stampa del presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

I ragazzi manifestavano per «far sentire la propria voce, le proprie rivendicazioni dopo più di un anno di abbandono e di finte soluzioni nei confronti della scuola e dell’istruzione». Se il presidente Zaia è accusato dagli studenti di non avere fatto abbastanza per il settore scolastico, specialmente per risolvere il nodo dei trasporti scolastici, pesanti critiche sono state rivolte all’assessore all’Istruzione Elena Donazzan, che, a detta del Coordinamento, oltre a offendere i valori della Resistenza e della democrazia con episodi provocatori (da ultimo la commemorazione il 25 aprile dei soldati nazisti uccisi dai partigiani ad Asiago), «non ha mai mancato in passato di attaccarci, denigrarci e offenderci come studenti e studentesse».

Ad un certo punto un cordone di poliziotti in assetto antisommossa, imbracciando scudi e manganelli, ha iniziato a premere contro i manifestanti, nel tentativo di respingerli indietro. Sono stati momenti di tensione, per fortuna non degenerati in tafferugli: dal lato dei poliziotti riecheggiava l’ordine di «non usare il manganello», mentre da quello degli studenti si opponeva una resistenza passiva.

Nel pomeriggio, gli studenti hanno voluto commentare l’accaduto, sottolineandone l’estrema gravità quale limitazione del diritto di espressione: «L’attacco che abbiamo subito oggi è un atto gravissimo che tenta di limitarci la libertà di manifestare il nostro dissenso nei confronti di un governo e una regione che da troppo tempo mette all’ultimo posto i giovani e il diritto allo studio, ma non per questo abbiamo intenzione di fermarci: continueremo a scendere in piazza, prendere parola e posizione in maniera determinata per farci sentire». Già fissato il prossimo appuntamento: venerdì 7 maggio alle 16:00 al parco San Giuliano a Mestre.

La protesta si è percepita nitidamente anche all'interno dell'edificio, tanto che il presidente della Regione, Luca Zaia, interpellato dai giornalisti su quanto stava accadendo fuori dalle porte della consueta conferenza stampa, ha risposto: «Una manifestazione sacrosanta - riporta una velina Ansa - abbiamo auspicato e visto moltissime manifestazioni in questi mesi. La scuola è uno dei temi importanti in questa pandemia. Tutti i temi della scuola che pongono i ragazzi sono affrontabili, ma la scuola è gestita in toto dal governo. Ricordo che per decisione del Governo si è passati al 70% in presenza. Noi abbiamo le scuole-sentinella, facciamo i tamponi, quel che possiamo fare lo facciamo». Zaia ha quindi attribuito lo scontento degli studenti alle scelte del Governo pur se la protesta è stata inscenata nel corso della conferenza stampa regionale.

 


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