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29 marzo 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

IL PROSECCO AL NORDEST

Il vicepresidente Manzato sulla quaestio "bollicine"

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

IL PROSECCO AL NORDEST

Valdobbiadene - “Dobbiamo fare tutti fronte comune, istituzioni e filiera, per raggiungere al più presto un obiettivo strategico imprescindibile: tutelare a livellointernazionale il Prosecco attraverso una nuova DOC “di” Prosecco e le DOCG Prosecco Conegliano – Valdobbiadene e Montello – Colli Asolani. E’ una partita mondiale, non provinciale”.

Lo ha ribadito il vicepresidente della giunta regionale del Veneto Franco Manzato richiamando l’azione in corso per difendere da imitazioni e banalizzazioni uno dei più prestigiosi vini trevigiani e del Nord Est che sta dando lustro all’enologia italiana su tutti i mercati. “Solo legando il nome del vino al suo luogo di origine storico, cioè la località di Prosecco possiamo infatti impedire che chiunque possa utilizzare questa denominazione in etichetta richiamandosi al nome dei vitigni. Vuol dire all’estero chiudere con richieste improprie, dicendo che c’è un solo Prosecco, con un’unica offerta che viene dal Trevigiano, dal Veneto e dal Friuli Venezia Giulia.

E’ un’azione che ha un valore territoriale e commerciale – ha aggiunto il vicepresidente della Giunta veneta – che intende anche tutelare quei produttori che hanno sudato e lavorato per decenni per creare il successo di uno spumante che sta soppiantando in molti paesi lo Champagne nelle preferenze dei consumatori. Proprio sull’onda di questi risultati, che hanno portato ricchezza in zone che venivano considerate sfortunate e che hanno riconosciuto l’impegno di chi ha creduto in un vitigno che altri guardavano con disinteresse, oggi in molte parti del mondo si coltiva l’uva prosecco per sfruttare i vantaggi che noi abbiamo creato. Dobbiamo impedire proprio questo: mai più Prosecco brasiliano o argentino, francese o paraguaiano, ma Prosecco DOC e DOCG del Nord Est e del Trevigiano.

Tutto il resto – ha concluso Manzato – assume connotati di una polemica che va messa in seconda linea, perché rischia solo di ritardare il raggiungimento dell’obiettivo che tutti vogliamo”.

 


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