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29 marzo 2024

Treviso

PROFUGHI, ZAIA AI 'SUOI': «ORA BASTA PROPAGANDA»

Il governatore revoca la nomina di commissario a Tonellato

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PROFUGHI, ZAIA AI 'SUOI': «ORA BASTA PROPAGANDA»

VENEZIA/TREVISO - Stavolta il 'cerchiobottismo' di certi amministratori leghisti sui profughi ha stancato anche il governatore Luca Zaia.

Basta "alla mera propaganda politica" ha tuonato il presidente del Veneto, che decidendo la revoca del commissario regionale per l'emergenza immigrati, Roberto Tonellato, un 'suo' uomo, ha fatto capire di non essere più disposto a fare da "parafulmine" con Roma nella rivolta delle amministrazioni che i profughi non li vogliono. E che per chi vuol leggere senza sforzi tra le righe sono, ad esempio, la Provincia di Treviso e quella di Vicenza.

Zaia e Tonellato, responsabile della Protezione Civile regionale - nominato commissario otto giorni fa dal prefetto Franco Gabrielli - stanno lavorando da settimane con il prefetto di Venezia Luciana Lamorgese per trovare la 'quadra' al problema accoglienza.

In Veneto sono arrivati finora circa 700 profughi dal Nordafrica, ma in base al calcolo stabilito - un immigrato ogni 2000 abitanti - potrebbero giungerne fino a 2500.

A mettere i bastoni tra le ruote del pragmatismo di Zaia sono stati negli ultimi giorni - complice la tornata elettorale - i 'no' di due amministratori di Provincia del Carroccio, i presidenti di Treviso, Leonardo Muraro (fresco rieletto) e di Vicenza, Attilio Schneck; quest'ultimo contrario all'arrivo di un gruppo di 250 immigrati a Roana, sull'Altopiano di Asiago.

Così Zaia ha preso carta e penna e ha scritto al prefetto Gabrielli, oltre che per conoscenza ai ministri Maroni e Fitto e al sottosegretario Gianni Letta. Il governatore ha chiesto la nomina di un nuovo soggetto attuatore per l'emergenza profughi, "che possa collaborare in serenità con il prefetto di Venezia Luciana Lamorgese".

Una decisione, quella di richiamare Tonellato, "insindacabile e irrevocabile", dettata dal fatto che di fronte ad un problema "di dovuta e civile applicazione di norme internazionali (la convenzione di Ginevra del 1951), da più parti il problema profughi è stato a volte davvero a dismisura, ai fini della mera propaganda politica, creando difficoltà istituzionali e ambientali a chiunque cerchi di operare nel rispetto delle legislazioni vigenti".

"Spero che l'individuazione di un nuovo interlocutore - ha concluso Zaia - possa contribuire a dare un risultato migliore alla difficile e necessaria attuale congiuntura".

Subito è arrivata a Zaia la solidarietà del sindaco di Vicenza, Achille Variati (Pd): "Sui profughi io sto con il governatore Zaia - ha detto l'amministratore, pronto a ricevere in serata nella sua città 20 profughi africani - Di fronte ad un dramma umanitario così grave non ho dubbi: non è il tempo delle polemiche, della demagogia, delle strumentalizzazioni, ma é il tempo del governo".

Variati se l'é presa con il presidente della Provincia, Schenck (Lega), che si oppone all'arrivo degli immigrati nel proprio territorio. "Schneck sostiene che il fenomeno non lo riguarda e che non intende occuparsi della sua gestione e organizzazione - ha insistito Variati - Una posizione grave ed irresponsabile, quando era proprio il momento per far capire che a qualcosa le Province servono, soprattutto a supporto dei Comuni più piccoli".

Allo stesso modo non paiono disposti ad aiutare Zaia nel rebus-accoglienza altri big veneti del Carroccio, come il vice sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini.

Mentre il governatore invocava la nomina di un nuovo commissario prefettizio che metta gli enti locali di fronte alle loro responsabilità, Gentilini sparava a zero, chiedendo di "blindare i confini" con le forze armate e realizzare un "blocco navale" che impedisca ai profughi dal Nordafrica di giungere sulle coste italiane.

(di Michele Galvan)

 

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