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29 marzo 2024

Treviso

Professori tutti in cattedra dal primo giorno. I Presidi forse no

Sedici istituti senza dirigente: si attendono supplenti ma più probabilmente reggenti. Lo Snals attacca: "Gestione scolastica ispirata al risparmio selvaggio".

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

Insegnante in classe

TREVISO - Alle 23.59 di sabato sono scaduti i termini per la scelta delle sedi disponibili da parte dei docenti a tempo determinato. Ora un algoritmo, incrociando preferenze e ordine in graduatoria di merito (Gps), destinerà i supplenti alle cattedre vacanti, al 30 giugno o al 31 agosto 2022. Probabilmente sarà la prima volta nella storia della scuola italiana che tutti gli insegnanti saranno al loro posto ad accogliere gli studenti di ogni ordine e grado dal primo giorno di scuola. La prima campanella in Veneto suonerà il 13 settembre.

E se maestri e professori saranno con ogni probabilità in cattedra, non è affatto detto che si troveranno tutti i Presidi. Sedici sono i posti vacanti che si contano nella Marca trevigiana, con “valzer” di dirigenti da capogiro autentico. Istituti comprensivi come il numero 2 (“Serena”) è già al quarto cambio di Preside; mentre al “Giorgi-Fermi” ne arriverà uno nuovo (un reggente con ogni probabilità) dopo soltanto un paio di anni dalla nomina del predecessore.

Anche i dirigenti scolastici aspiranti, in cinquantanove, a una supplenza - quelli dell’ultima infornata concorsuale - hanno dovuto optare fino a un numero di dodici sedi per coprire le sedici sedi vacanti, alcune delle quali saranno coperte da reggenze, cioè da Presidi già di ruolo che si sobbarcheranno la guida di un secondo (o anche terzo) istituto. Le prossime ore saranno dunque cruciali per capire se sarà davvero un buon inizio anno. Dubbioso ma prima ancora preoccupato Salvatore Auci, segretario provinciale dello Snals di Treviso: “Il reclutamento dei dirigenti scolastici della scuola italiana, come quello dei docenti, soffre della mancanza di programmazione e continuità nell'organizzazione dei concorsi. Il Ministero dell'istruzione da sempre naviga a vista e di disservizi e problemi di funzionamento ne ha creati fin troppi”.

Auci va dritto al punctum dolens: “È stata l'aberrazione della gestione scolastica in nome del risparmio selvaggio che ha causato tutti i malfunzionamenti della scuola statale”. A cominciare dalla scelta di obbligare dirigenti di altre scuole a sobbarcarsi altri istituti. “Come può un Preside dirigere due o anche tre scuole quando è già difficilissimo occuparsi bene di una. Volendo fare il paragone con altri mestieri c'è da chiedersi se è possibile fare il docente a tempo pieno due volte, il comandante su due caserme, il pilota su due aerei contemporaneamente”. Preoccupa che in questo frangente storico, con una emergenza sanitaria dalla quale ancora si deve uscire, non si sia investito, in termini di personale, come sarebbe stato necessario.

Le sorprese non tarderanno, secondo lo Snals. Sul piano della vaccinazione innanzitutto: “Una piccolissima percentuale di docenti e di personale Ata non vaccinata, secondo il Ministero dell'istruzione, rischia di contagiare otto milioni di alunni, ma non viceversa. E pensare che fino a qualche mese fa, senza persone vaccinate, qualche illuminato andava raccontando che la scuola era un luogo sicuro. Delle due l'una: o sono fesserie quelle di adesso o lo erano quelle raccontate tempo fa”.

 


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Roberto Grigoletto

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