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18 aprile 2024

Oderzo Motta

Primo premio a Giulia Cigana di Motta di Livenza col suo ‘Giardino segreto’

Giulia ha vinto il premio per il miglior progetto alla fiera Ortogiardino di Pordenone. ''Realizzo giardini per difendere la natura che ci circonda''

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Giulia Cigana

MOTTA DI LIVENZA - Vince il premio come miglior progetto alla fiera Ortogiardino di Pordenone. E si tratta del secondo anno consecutivo. «Il mio lavoro e tutta la mia attività, di cui nutro profonda passione, ha uno scopo preciso, e cioè la salvaguardia della natura».

Giulia Cigana, mottense doc nata e cresciuta in località San Giovanni, con il progetto e la realizzazione del suo ‘Giardino segreto’ ha vinto il premio del miglior progetto in assoluto, confermandosi come una delle più capaci interpreti di quella che può considerarsi a buon diritto una vera e propria arte, ossia progettare, realizzare, e gestire nel tempo giardini. Paesaggista agrotecnica, dottoressa in Scienze Ambientali, è da ormai diversi anni che lavora come progettista di giardini e ha collaborato con vari Comuni, tra cui Cessalto e Mansuè per citarne un paio- ha insegnato anche al porto di Venezia, tenendo lezioni sulla gestione di alcuni software di settore. A Pordenone ha presentato un'opera che ha occupato circa duecento metri quadri dei padiglioni di una tra le fiere più attese e rinomate in questo settore.

«La mia interpretazione del tema presentato al concorso si basa su un concetto che mi sta molto a cuore: la salvaguardia della Natura. L’uomo per indole è attratto principalmente da tutto ciò che è bello. Se ciò che è bello è anche celato agli occhi, la curiosità lo porta a fare di tutto pur di raggiungere l’obiettivo di ottenerlo. Si può pensare allo scalare una montagna per godersi il panorama mozzafiato sulla vetta, piuttosto che intraprendere un percorso come un labirinto o una corsa ad ostacoli per raggiungere proprio un “giardino segreto”».

Ma c’è il rovescio della medaglia…
«È altrettanto vero che lo stesso uomo, affaticato dalle prove che ha dovuto superare per raggiungere il suo obiettivo, si dimostra spesso e volentieri “ingrato” nei confronti della stessa natura che gli ha donato la sua bellezza, rovinando ciò che di bello è riuscito ad ottenere. L’abbandono di rifiuti, l’abbattimento delle piante, lo sradicamento dei fiori, e tanto altro ancora».

E dunque?
«Nel giardino dunque, oltre ad esserci nascosto un luogo segreto, emerge la mia volontà di far vedere ciò che è celato agli occhi solo attraverso dei punti precisi, una sorta di “guardare ma non toccare”, come monito e memento di quanto sia importante rispettare Madre Natura. Tuttavia, all’interno della siepe che protegge la piccola parte nascosta, è incastonata una “finestra”, attraverso cui è possibile vedere all’interno da parte di chi passeggia per il corridoio, ma solo in maniera offuscata, a causa dello scorrere dell’acqua su tale finestra. Per raggiungere “il mio piccolo segreto” inoltre, sarà necessario attraversare un tunnel di vegetazione, e forse ci saranno anche degli ostacoli lungo il cammino. tuttavia di solito le fatiche vengono sempre ricompensate. Un giardino che dunque può essere un’allegoria della nostra esistenza».

 


| modificato il:

Gianandrea Rorato

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