Primo maggio, una rosa rossa ai lavoratori in servizio a Treviso
L'iniziativa della Rete degli Studenti Medi del Veneto: "Abbiamo consegnato una rosa a chi lavora per far sentire la nostra vicinanza e solidarietà"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Una rosa rossa ai lavoratori in servizio il primo maggio. Anche a Treviso, ieri, giornata dei lavoratori, la Rete degli Studenti Medi del Veneto insieme all'Unione degli Universitari e alla Filcams Cgil hanno riproposto l'iniziativa portata “Pane e Rose”. Si tratta della consegna di rose ai lavoratori dipendenti in turno anche durante il 1º Maggio, per denunciare una cultura del profitto che non si arresta neppure durante una festività istituita proprio nel nome di questi stessi lavoratori. La consegna delle rose è avvenuta a Treviso e in altre città del Veneto.
"È una iniziativa che riproponiamo perché riteniamo sia incisiva e simbolicamente potente" afferma Marco Nimis, coordinatore della Rete degli Studenti Medi del Veneto. ”Il nome e la scelta dell'elemento del fiore provengono da una protesta risalente al 1912, ricordata attraverso lo slogan Pane e Rose e messa in atto dai lavoratori di un'industria tessile a Lawrence, che protestarono contro il taglio dei salari chiedendo la possibilità non soltanto di sopravvivere, ma di avere una retribuzione sufficiente anche a potersi godere le gioie della vita." spiega Nimis: "Riproporre la storia di questo sciopero ci sembra emblematico, il mondo del lavoro ad oggi è ancora troppo spesso legato a dinamiche di tossica competitività e meramente volte al profitto ed è evidente soprattutto nel contesto delle nuove generazioni. Proprio noi giovani, infatti, siamo destinati a lavori precari, spesso sottopagati e sminuiti in maniera classista, per poi ricevere critiche ed essere additati come incapaci e scansafatiche. Per questo ci avete visto durante gli anni passati e ci vedrete negli anni futuri nelle città della nostra Regione, per supportare una Festa dei lavoratori che valga per tutti”.
"Anche quest'anno a Treviso siamo andati a consegnare una rosa ai lavoratori e alle lavoratrici che stanno lavorando pur essendo il 1 maggio, per far sentire la nostra vicinanza e solidarietà e per denunciare come questo sistema opprimente e basato sulla precarietà non può essere sostenuto nel tempo”, conclude Annavaleria Steni, della Rete degli Studenti Medi di Treviso.