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18 aprile 2024

Oderzo Motta

PRIMA TARGA "KM 0" PER UNA PIZZERIA

Primavera, Nostrana, Bosco d'Olmé alcune delle nuove pizze

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Cessalto - Nasce oggi la pizza a "chilometri zero" che cambia con le stagioni perché utilizza solo ingredienti freschi presenti in quella zona ed in quel momento nell'orto, nel bosco o nel mare (come peperoni, melanzane, rucola, carciofi funghi o il pescato).

L'iniziativa parte da Cessalto dove è stata consegnata dalla Coldiretti la prima Targa a "chilometri zero" alla "Pizzeria da Bepi" con i titolari Rodolfo (a sinistra nella foto) e Fabio (a destra) che si sono ribellati al solito clichè della stessa pizza durante tutto l'anno per avviare una azione di valorizzazione dei prodotti locali e di stagione.

Spiega Rodolfo: «Si tratta di un'idea nuova, abbiamo cercato di proporre ai nostri clienti una pizza davvero veneta, che si possa gustare solo qui e non in  altri luoghi.

Inoltre l'idea del "km 0" è importante perchè può contribuire ai ridurre il trasporto delle materie prime, e questo con indiscusso beneficio per l'ambiente».

Il fratello Fabio: «Nostro padre Giuseppe, da cui il nome del nostro locale, ha iniziato aperto la pizzeria nel 1969. Già allora volle proporre prodotti esclusivamente della nostra zona: un progetto che evidentemente cresce e si rafforza».

Niente più pizze standard. La ricetta delle nuove pizze a chilometri zero variano dunque in base alla produzione reperibile nelle campagne limitrofe in quel momento per garantire il legame con il territorio ed evitare la perdita di freschezza e genuinità delle pizze standard.

Ecco dunque il debutto nella versione "Primavera" della prima rucoletta trovata nell'orto di casa e della cipolla di Chioggia rigorosamente grigliata, chi invece sceglie quella 'Invernale' potrà gustarla ancora per poco in quanto la coltivazione di Radicchio Rosso, nonostante il freddo di quest'anno, sta per finire. Interessante anche la "Nostrana" che prevede erbe di campo spontanee caratteristiche di questo periodo, come appetitosa è quella che porta il nome del "Bosco d'Olmè" sito d'interesse comunitario a poca distanza che fornisce spontaneamente asparagi selvatici e gemme di luppolo.

Tra le curiosità c'è la "Caorlotta" che prevede la presenza di seppie pescate nell'Adriatico nei pressi della località balneare di Caorle. Oggi la pizza è la parola italiana più conosciuta all'estero con l'8%, seguita dal cappuccino (7%), dagli spaghetti (7%) e dall'espresso (6%), secondo un sondaggio on line della Società Dante Alighieri.

"In Italia ci sono 25mila pizzerie con 120 mila posti di lavoro e un fatturato di 5 miliardi di euro che è in crescita nonostante la crisi, come conferma - conclude la Coldiretti - una recente ricerca Doxa secondo la quale quando si tratta di scegliere qualcosa di "gustoso", per la pausa pranzo, il 29 per cento degli italiani predilige pasta, ma ben il 26 per cento pizza".

 

 


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