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28 marzo 2024

Nord-Est

Presunte bustarelle per saltare liste d'attesa. Due medici sotto indagine

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Presunte bustarelle per saltare liste d'attesa. Due medici sotto indagine

PADOVA - L'Università di Padova ha avviato un'indagine disciplinare per far luce sui due episodi di presunte bustarelle  per saltare le liste di attesa in presidi sanitari del Veneto raccontati l'altra sera dalla trasmissione Rai 'Petrolio'. "Sulla base del filmato trasmesso da 'Petrolio' e successive inchieste giornalistiche - afferma una nota del Rettorato - viene attribuito a due docenti dell'Università di Padova un comportamento professionale fortemente lesivo non solo dei diritti dei cittadini, ma anche dei valori e dell'immagine dell'Ateneo". "Per questo - conclude la nota - a fianco dell'azione giudiziaria e in stretta collaborazione con l'Azienda Ospedaliera, il Rettore ha avviato l'indagine disciplinare che gli compete, al fine di far luce sulla vicenda nel più breve tempo possibile, e assumere i provvedimenti conseguenti".

 

Il governatore Luca Zaia ha deciso di attivare un'indagine amministrativa interna in relazione ai due episodi. Il mandato è stato assegnato al servizio ispettivo dell'Azienda sanitaria 'zero'. Gli ispettori regionali saranno un dirigente medico, un dirigente esperto in organizzazione e gestione delle liste d'attesa, un esperto amministrativo di contrattualistica del lavoro. Zaia ha chiesto di effettuare "severe e rigorose verifiche" sul funzionamento del sistema di prenotazione e sul rispetto della delibera della Giunta del 2013, con la quale si disponeva il divieto di svolgere attività intramoenia allargata. Si tratterà di un lavoro "incrociato", che interesserà a tappeto tutte le strutture sanitarie pubbliche e private-convenzionate del Veneto.

 

Le verifiche partiranno dall'attività dell'Azienda Ospedaliera coinvolta (Padova ndr.) e di tutte le Usl della regione, per appurare se dipendenti del sistema pubblico, o universitari, "abbiano rispettato quanto disposto dalla delibera regionale del 2013". Verrà anche svolto un controllo sulle strutture sanitarie private-accreditate per verificare se, quando e con che modalità, dipendenti pubblici o universitari vi abbiano prestato la loro opera.

 



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