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29 marzo 2024

Conegliano

La preside dice stop alle chat Whatsapp tra alunni, genitori e insegnanti

Succede all'istituto comprensivo di Mareno e Vazzola

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

stop chat whatsapp mareno vazzola

MARENO-VAZZOLA - Stop alle chat Whatsapp tra insegnanti e alunni (o i loro genitori). A stabilirlo la circolare emanata dalla preside dell’istituto comprensivo di Mareno e Vazzola, Maria Zamai. La preside ha stabilito infatti che gli insegnanti “devono astenersi dal partecipare ad eventuali chat creatasi tra alunni e/o genitori”.

 

La circolare ricorda anche che “in nessun modo la chat può sostituire una comunicazione ufficiale”: il nuovo regolamento arriva per arginare un uso sempre più diffuso di Whatsapp anche in ambito scolastico, dove questo tipo di messaggistica è approdato per lo scambio di informazioni tra studenti e professori. La preside ha considerato però, nel documento, anche le chat che riguardano i soli studenti o i genitori delle classi.

 

Per quanto riguarda i giovani fruitori del programma, infatti, il problema riguarda la possibile pubblicazione dei contenuti dei messaggi.

 

“Le comunicazioni che vi vengono scambiate non possono essere in alcun modo controllate dalla scuola, né la scuola può esserne ritenuta responsabile. Le famiglie e i docenti provvederanno a spiegare agli alunni che tutto quanto si scrive in una chat condivisa può diventare pubblico e può essere scambiato e letto anche da chi non si trova iscritto alla chat. Per questo motivo è bene ricordare che un messaggio o un’immagine inviati non ci appartengono più e non riusciamo più a controllarli: chiunque del gruppo potrebbe diffonderli ad altri, anche se noi decidessimo di eliminarli dalla chat stessa”, si legge nella circolare.

 

L’abuso e l’uso distorto di Whatsapp portano inoltre – spesso e volentieri – all’utilizzo di contenuti e linguaggi poco opportuni, se non addirittura offensivi. “Situazioni che, oltre a offendere o ferire le persone (rovinando un buon clima di classe), potrebbero avere conseguenze sul piano civile o penale” recita il regolamento firmato Zamai.

 

All’istituto comprensivo sono arrivate infatti segnalazioni di criticità legate all’uso di Whatsapp e di altri social network, che spopolano letteralmente anche tra i giovanissimi. Un appunto anche per i genitori: la chat di classe “dovrebbe essere riservata esclusivamente a situazioni amicali e per la richiesta o il passaggio di informazioni che non sia possibile reperire altrimenti”.

 


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