Preoccupazione per l'impianto di Fusina, Veritas:"Non è un inceneritore, strumentalizzazione politica"
| Gloria Girardini |
MOGLIANO VENETO - Il progetto per il terzo impianto di trattamento dei rifiuti di Ecoprogetto a Fusina preoccupa i cittadini di Mogliano Veneto. C’ è apprensione per la realizzazione del termovalorizzatore nella località veneziana, vicino a Mogliano. I cittadini stanno seguendo con attenzione i passaggi per la realizzazione della struttura e il bisogno di risposte si fa pressante. Ad intervenire sull’argomento Veritas, la società di multiservizi che gestisce la raccolta di rifiuti a Mogliano Veneto e in diversi comuni del veneziano. “La struttura di Fusina non è un inceneritore, ma si tratta di un impianto che trasforma in energia il combustibile derivato dai rifiuti, un materiale, quindi non un rifiuto che Veritas produce nell’impianto di Fusina dalla trasformazione del rifiuto secco residuo raccolto nel nostro territorio: i 44 Comuni della Città metropolitana di Venezia e Mogliano Veneto-ha dichiarato in una nota l’azienda- E’ un impianto di modeste dimensioni e adeguato al territorio, che rispetterà le severe norme ambientali relative a ogni tipo di emissione".
Ha proseguito l'azienda:"L’impianto di Fusina garantirà la massima sicurezza ed è progettato su più linee, permettendo una gestione flessibile e integrata nel caso diminuisca ancora il rifiuto grazie alla raccolta differenziata e alle migliori tecniche di riciclo, peraltro certificate ogni anno da Veritas. Nel nostro territorio viene conferito in discarica solo il 3% dei rifiuti e la differenziata supera ormai stabilmente il 70%. 155.000 delle 530.000 tonnellate raccolte ogni anno sono rifiuto secco residuo che diventano, dopo il trattamento, circa 60.000 tonnellate di Css. Fino a qualche mese fa questo materiale era utilizzato per produrre energia insieme al carbone nella centrale termoelettrica dell’Enel di Fusina. Questo impianto è in fase di riconversione e non riceve più Css, che attualmente viene inviato in Lombardia, con costi crescenti che ovviamente finiscono nelle bollette dei cittadini. Si tratta comunque di un progetto che fa parte del piano industriale di Veritas, approvato dai sindaci soci, e che ha già avuto l’unanime via libera da parte della Commissione di Valutazione di impatto ambientale della Regione Veneto. Manca solo l’Autorizzazione integrata ambientale regionale, la cui Conferenza dei servizi si riunirà il 9 luglio".