Preganziol comune apripista nella Marca per l'identità digitale dei cittadini
Oggi lo Spid si può fare in altri 8 i comuni nel trevigiano
| Isabella Loschi |
PREGANZIOL– Il comune di Preganziol è il secondo comune d’Italia e il primo nella Marca ad aver attivato il servizio per il riconoscimento digitale dei cittadini per ottenere più velocemente lo Spid, ovvero quel codice personale per accedere a tutti i servizi on-line della pubblica amministrazione.
Se Preganziol è stato il primo nella Marca ad attivarlo alcuni mesi fa, facendo da apripista, molti altri comuni stanno seguendo il suo esempio aiutati dal supporto tecnico per l’attivazione messo a disposizione dal Centro Studi Amministrativi della Marca Trevigiana già da fine dicembre 2020.
“La digitalizzazione della pubblica amministrazione è un obiettivo fondamentale per la competitività del sistema-Paese – afferma Mariarosa Barazza, presidente dell’associazione comuni della marca trevigiana e del centro studi -. In questo percorso l’ufficio della verifica dell’identitià ersonale dei cittadini (Rao) per ottenere lo Spid è un passaggio importantissimo. Ben consapevoli delle difficoltà dei omuni su questo fronte, abbiamo attivato un nuovo servizio per aiutarli a implementare il cambiamento. Stare al loro fianco nella grande transizione in cui siamo immersi è la nostra missione".
Sono al momento 8 i comuni della provincia di Treviso che, finora, hanno aderito all’innovativo servizio offerto dal Centro Studi dell’associazione comuni della Marca e sono oltre al già citato Preganziol: San Fior (già attivato), Asolo, Zero Branco, Ormelle, Sarmede, Riese Pio X e Colle Umberto.
Proprio da oggi, 1º marzo, sono attive le nuove disposizioni previste dal Decreto Semplificazione in materia di accesso ai servizi telematici: dismissione progressiva delle singole credenziali che ogni PA aveva adottato in autonomia, e un’unica chiave per accedere a tutti i servizi pubblici online, a scelta tra il Sistema per l’identità digitale (Spid), la Carta d’identità elettronica (Cie) e la Carta nazionale dei servizi (Cns). Oltre a questo, il decreto prevede che tutte le Pubbliche Amministrazioni nazionali debbano anche integrare la piattaforma pagoPA nei sistemi di incasso per la riscossione delle proprie entrate.