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19 marzo 2024

Cultura

Il potere della scelta

Ricordi nel giorno della memoria di Liliana Segre

| Tiziana Benincà |

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| Tiziana Benincà |

Liliana Segre e la sua ultima testimonianza

GIORNO DELLA MEMORIA - Tra i tanti contenuti di YouTube, si può assistere all’ultima testimonianza pubblica della Senatrice Liliana Segre, avvenuta lo scorso 09 ottobre.

Arrivata a 90 anni, afferma di non voler più ricordare e di rilasciare la sua ultima testimonianza ai ragazzi, che lei considera i suoi nipoti ideali.

Una voce pacata, profonda, solcata da tanta sofferenza e riflessione. Una voce da cui traspare una donna forte, che ammette le proprie debolezze, la propria ingenuità, il proprio terrore, ma che ha saputo vivere al meglio ogni momento della sua esistenza restituitale per pura fortuna, dopo le atrocità dei campi di sterminio.

Anche oggi ritiene di essere considerata diversa, l’altra, una sensazione incomprensibile nata alla tenera età di otto anni, espulsa da scuola, che lei amava frequentare, solo per il fatto di essere ebrea. Una donna che si è trovata faccia a faccia con la morte, che ha sofferto la fame, respinta, clandestina, spogliata dalla sua femminilità, umanità, dignità.

Uno sguardo intenso capace di esprimere molte parole, perso nel tunnel dell’orrore che non dovrebbe esistere, ma così ben progettato a tavolino da uomini che non si sono dimostrati tali.
Ascoltando le sue parole piene di sentimento, come se le immagini di un horror le scorressero davanti agli occhi, lo stomaco si chiude.

Trasportati in vagoni bestiame in un tragitto infinito, accompagnati da pianti e disperazione, verso una meta ignota. Poi il silenzio, solenne, indimenticabile, espressivo. La delicatezza di una donna che ammette di non aver mai raccontato tutte le atrocità viste e vissute, perché il messaggio che vuole trasmettere è un altro. L’ingenuità di una ragazzina che aveva capito di essere più forte del padre, di doverlo consolare, trasformandosi in una madre e abbandonando il ruolo di figlia. “Non date la colpa a qualcun altro dei vostri insuccessi o della vostra debolezza” afferma la senatrice rivolgendosi agli studenti “Voi adolescenti siete i più forti ed avete la possibilità di scegliere.”

Sopravvissuta agli stenti ricorda ancora i volti ed i nomi delle compagne di sventura con cui non ha mai voluto legarsi, perché “Il terrore di diventare amico e poi perderlo … meglio la solitudine. Perché la paura di morire per uno sguardo sbagliato, fa sì che tu diventi disumana, proprio come i tuoi aguzzini vogliono che tu sia.”

La schiettezza di una donna che dopo 30 anni trascorsi a raccontare la sua esperienza ammette di non aver perdonato, di non aver dimenticato. Le umiliazioni, le uccisioni, le trasformazioni nel corpo e nello spirito, la capacità di riuscire a sopravvivere dopo mesi di digiuno in un corpo smunto, irriconoscibile, tatuato come le bestie, in una sopravvivenza possibile solo riuscendo ad estraniarsi da lì con il pensiero.

Eppure, nonostante tutto, nonostante la facilità di potersi suicidare, tutti – o quasi – hanno scelto la vita, perché anche nelle condizioni più estreme e terribili, abbiamo sempre il potere di scegliere.

 


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Tiziana Benincà

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