Post shock su Silvia Romano da un consigliere di Asolo: "Impiccatela"
A pubblicarlo su Facebook Nico Basso
| Matteo Ceron |
ASOLO – C’è anche un consigliere comunale di Asolo tra i contestatori della cooperante Silvia Romano, liberata dopo un anno e mezzo di prigionia in Kenya.
Nico Basso (in foto), ex assessore allo sport sempre ad Asolo, non nuovo ad esternazioni pensanti sui social, si è fatto prendere la mano ed ha scritto su Facebook di “impiccare” Silvia Romano, criticando il fatto che lo Stato italiano avrebbe pagato un riscatto per consentirne la liberazione ed il ritorno a casa. Il post, poi tolto dal proprio profilo dal consigliere comunale venetista, naturalmente non è passato inosservato ed ha indignato parecchi cittadini asolani.
Non si è fatta attendere una presa di posizione anche da parte del sindaco dello storico borgo trevigiano, Mauro Migliorini, che a sua volta ha puntualizzato tramite Facebook.
"Carissimo Nico, ho avuto modo stamattina di vedere il post pubblicato sul rilascio della cooperante Silvia Romano – scrive sulla pagina Facebook del Comune di Asolo il sindaco Mauro Migliorini -. Non è mia intenzione entrare nel merito delle libere opinioni che ciascuno di noi da privato cittadino può farsi, tuttavia mi corre l’obbligo, quale Presidente del Consiglio Comunale e Sindaco della Città di Asolo, di ricordare a noi tutti che dal momento in cui sediamo nei tavoli del Consiglio, sia di maggioranza che di minoranza, non siamo più solo privati cittadini ma rappresentanti delle istituzioni dello Stato Italiano e della comunità della nostra città”. “Asolo – chiude Migliorini - è da sempre una Città che nel suo dna porta libertà e accoglienza: esternazioni d’odio, offese alla dignità e alla vita non sono contemplabili né accettabili se vogliamo avere rispetto per noi come pubblici rappresentanti del Consiglio Comunale e come cittadini della nostra comunità”.
Il post con scritto “impiccatela” è stato tolto, ma nel profilo Facebook di Basso ne rimane visibile un altro in cui, cui condivide la notizia della liberazione della cooperante e scrive “Libera da chi? Pd di m…!”.
Scorrendo se ne trovano altri di tenore analogo, dove vengono presi di mira, tra gli altri, anche Conte, Di Maio e Grillo.