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20 aprile 2024

Vittorio Veneto

Portiamo Diego sul Monte Altare

La piccola grande ‘impresa’ di un gruppo di alpini a margine del Raduno triveneto

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Portiamo Diego sul Monte Altare

VITTORIO VENETO - Si sono conosciuti 24 anni fa. Alla Smalp, la scuola militare alpina di Aosta. All’epoca - ricordano i protagonisti - una delle scuole militari più dure del mondo. “Una di quelle scuole - precisano sdrammatizzando - che ti insegna ad alzarti presto dal letto e fare ogni cosa il più rapidamente e bene possibile!” 24 anni fa, al 156° corso, loro erano solo dei ragazzi. Oggi sono uomini maturi, che hanno intrapreso strade diverse.

 

“Ma quei cinque mesi che nel 1994 ci hanno fatto incontrare e condividere la formazione della Smalp - spiega Francesco Tuan - ci hanno resi una famiglia. Un gruppo coeso e solidale”.

 

Il raduno alpino e la rimpatriata. Il 15 e 16 giugno scorsi, in occasione del Raduno triveneto degli alpini, gli allievi dello Smalp - 12 in tutto - si sono ritrovati, per trascorrere qualche ora insieme sui Posocon, a San Fris, ma anche per sfilare insieme ad altri migliaia di alpini per le vie di Vittorio Veneto.

 

La piccola grande impresa. “Qualche anno fa, in occasione del 20° anniversario del corso che ci ha fatti conoscere - racconta Francesco Tuan - abbiamo scoperto che uno di noi, Diego, un ragazzo che all’epoca faceva parte del 5° plotone della controcarri - è purtroppo stato colpito da una malattia degenerativa, che lo ha debilitato molto nel fisico. Trovandoci insieme per il raduno triveneto abbiamo deciso istintivamente, con la naturalezza che si prova in ‘famiglia’ di fare una sorpresa a Diego. Gli abbiamo costruito una lettiga, con un carrello da trasporto, artigianalmente allungato con delle canne di bambù, l’abbiamo ricoperto con un materassino e via. Attraverso il vecchio tratturo che porta alla croce, siamo riusciti a portare Diego sul Monte Altare, dove abbiamo anche issato quel Tricolore che lassù mancava”.

 

Come affermano gli alpini, protagonisti di questo piccolo gesto d’amicizia, non si è trattato di chissà quale impresa. “L’idea e la concretizzazione di questo semplice progetto sono stati determinati da quell’affetto e da quell’amicizia vera, che ci uniscono, e che riteniamo faccia parte del vero ‘spirito alpino. Una volta in vetta - ha precisato Francesco Tuan - insieme al vessillo tricolore abbiamo condiviso il sorriso di Diego, e sentito in noi la forza e la bellezza della generosità, di quella disponibilità che fa superare e annullare barriere sociali, religiose, ideologiche.”

 



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Emanuela Da Ros

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