Ponte di Piave ricorda Goffredo Parise a 33 anni dalla morte
Tradizionale appuntamento sabato scorso alla casa dove viveva il celebre scrittore
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PONTE DI PIAVE - Sabato scorso commemorazione del 33° anniversario della scomparsa di Goffredo Parise alla Casa di Cultura a lui intitolata a Ponte di Piave, dove l'autore ha voluto essere sepolto.
L'appuntamento è molto sentito dagli amici di un tempo dello scrittore e da quanti amano la sua opera.
Il Sindaco Paola Roma ha così aperto l'incontro: «Ricordo l'importanza di questo luogo simbolo per il nostro comune e quanto la figura di Parise ancora riesca a stimolare la vita culturale del paese.
Sono lieta anche di riportarvi le parole di Giosetta Fioroni che mi ha telefonato poco fa e mi ha pregato di prestarle la mia voce: 'Sono con voi in questo giorno in cui ricordiamo l'uomo che è stato e sempre sarà il centro della mia vita».
Il consigliere regionale Sonia Brescacin, presente alla commemorazione, ha ricordato quanto l'autore fosse attento al luoghi dove aveva scelto di abitare, con uno sguardo a 360 gradi, capace di cogliere sfumature e diversità.
La serata è stata condotta dall'Associazione "i Sillabanti", un gruppo di giovani appassionati che collaborano con l'Amministrazione Comunale per la valorizzazione della Casa Museo, mettendo in campo gratuitamente le loro professionalità nella realizzazione di eventi e nel garantire le visite guidate alla stessa.
Il ricordo è stato affidato a Maria Rita De Faveri, medico di Oderzo e cara amica di Parise che, a partire dal sillabario Solitudine, dove è protagonista di un breve cameo, ha ripercorso il suo incontro con lui restituendoci l'uomo curioso, indagatore, ironico, determinato, generoso che lei ha conosciuto, rivelando aspetti della sua personalità meno conosciuti. Volutamente non si è voluto parlare in senso stretto di letteratura ma i numerosi presenti sono riusciti, grazie al racconto vivace e divertente della dottoressa De Faveri, a meglio comprendere l'eccezionale originalita e genialità della scrittura di Parise, da sempre profondamente legata alla conoscenza dell'umano, sperimentata, negli ultimi anni, quotidianamente a Ponte di Piave.