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23 aprile 2024

Esteri

La Polonia progetta di costruire un muro lungo 400km al confine con la Bielorussia

L’iniziativa è stata approvata dal Parlamento polacco dopo che un gruppo di migranti ha cercato di oltrepassare il confine.

| Irene Zorzenoni |

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| Irene Zorzenoni |

soldati polacchi

POLONIA- Giacché una nuova “emergenza migranti” si prospetta in Europa, il Parlamento polacco ha votato per costruire un muro al confine con la Bielorussia. Nei recenti avvenimenti, un flusso considerevole di migranti, soprattutto provenienti dal Medio Oriente e dall’Asia, ha cercato di attraversare il confine polacco, con una media di 500 persone al giorno. L'Unione europea, che, secondo la legge sull’immigrazione, “è tenuta a prevenire e ridurre l'immigrazione irregolare, in particolare attraverso un'efficace politica di rimpatrio, nel rispetto dei diritti fondamentali”, avrebbe accusato proprio l’ex Paese sovietico di “guidare l’aumento” dei migranti verso i suoi vicini Stati membri. Questo, come ripicca delle sanzioni attuate dalla comunità contro il “suo regime”.

 

In una recente decisione approvata dal Consiglio Ue, la comunità ha ratificato il quinto pacchetto di sanzioni nei confronti di Minsk: “questa decisione riflette la determinazione dell’Unione europea a resistere alla strumentalizzazione dei migranti a fini politici. Stiamo respingendo questa pratica disumana e illegale. Al tempo stesso continuiamo a sottolineare l’inaccettabile repressione in atto da parte del regime contro la propria popolazione e noi risponderemo di conseguenza”, avrebbe spiegato l’Alto rappresentante per gli Affari Esteri, Josep Borrell. Dopo diverse inchieste giornalistiche, è venuto a galla che anche alcune compagnie aeree avrebbero giocato un ruolo fondamentale nella “rotta dei migranti”. Oggetto di attenta sorveglianza, sono state biasimate dall’Ue per aver organizzato tratte dirette dai principali Paesi di provenienza dei migranti fino a Minsk.

 

Da qui, la decisione del governo polacco di costruire un muro lungo 400km sul confine con la Bielorussia, entro la prossima estate. Nel frattempo, è stato eretto un recinto di filo spinato e disposto il posizionamento di diverse migliaia di truppe sulla frontiera. Tutto questo, per assicurarsi che sul territorio non ci fosse ingerenza di alcun tipo. Anche ai giornalisti e agli operatori sanitari è stato imposto il divieto di oltrepassare il confine. Lo stato di emergenza proclamato dallo Stato, ha avuto risvolti anche al vertice di Bruxelles. Ai vertici, si sarebbe chiesto di pagare per delle “barriere di protezione” sul confine. Richiesta respinta da Ursula Von Der Leyen, che la definisce solo una “decisione costosa e completamente inefficace”. Effettivamente, il progetto prevedrebbe un dispendio non indifferente di denaro. L’investimento si aggira attorno ai 353 milioni di euro e avrebbe già registrato un numero considerevole di critiche.

 


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Irene Zorzenoni

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