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25 aprile 2024

Nord-Est

Poliziotti arrestati: indagine partita da un agente intercettato

Si vantava di aver "messo al suo posto" una persona fermata

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Poliziotti arrestati, indagine partita da un agente intercettato

VERONA - L'inchiesta della Procura sui casi di tortura e violenza avvenuti a partire dal luglio 2022 nella questura scaligera è partita grazie ad una intercettazione telefonica, compiuta nell'ambito di un'altra indagine, in cui un agente si vantava di aver "messo al suo posto" una persona fermata dandogli due schiaffi. In un altro dei sette casi documentati sino al marzo di quest'anno, uno straniero si sarebbe preso un manrovescio per aver compiuto un atto osceno mentre si trovava nella stanza degli interrogatori. E' quanto riferiscono fonti investigative sugli episodi che hanno portato stamane agli arresti di cinque poliziotti sottoposti ai domiciliari.

Le stesse fonti sottolineano quanto la stessa Polizia si sia spesa per individuare al suo interno i responsabili dei fatti. L'indagine, si rileva, "non è nata da pressioni dell'opinione pubblica o da filmati postati in rete. Un segnale positivo - viene sottolineato - sulla presenza di un sistema che anche dall'interno consente di intercettare (e non nascondere) episodi di derive illegali". Secondo quanto si è appreso, oltre ai poliziotti autori delle violenze, sono stati trasferiti e sottoposti ad indagine anche coloro i quali potevano sapere e non hanno fatto nulla per impedire o denunciare gli abusi. In un terzo episodio, secondo quanto trapelato, gli agenti avrebbero usato contro il fermato dello spray al peperoncino sul viso. La questura sottolinea che si tratta di sette casi isolati, che sono stati documentati attraverso intercettazioni audio e video all'interno degli stessi uffici di polizia.

Voglio ringraziare pubblicamente donne e uomini dell'Arma per l'operazione antidroga portata brillantemente a termine stamane a Mestre. Un intervento importante a tutela dei cittadini e dei numerosi turisti che popolano la terraferma veneziana in zone molto critiche quali sono via Piave e Marghera". Così il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. "Ogni volta che vengono portate a termine operazioni di questo genere prefettura e forze di polizia compiono azioni che vanno oltre il semplice, per quanto fondamentale, intervento di prevenzione. Ogni sequestro di stupefacenti - conclude Zaia - toglie ossigeno alla criminalità. Un impegno per il quale non finiremo mai di ringraziare tutte le forze dell'ordine e la Procura della Repubblica". (ANSA)

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