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29 marzo 2024

Treviso

Pitagora e Guerriero. Tornano in vita le opere di Achille Funi

I due dipinti su carta verranno collocati nell'esposizione permanente nell'ala nuova in costruzione al Museo Bailo

| Lieta Zanatta |

| Lieta Zanatta |

Pitagora e Guerriero. Tornano in vita le opere di Achille Funi

TREVISO - Arredavano gli uffici comunali, ma ormai erano gravemente intaccate e deteriorate dal tempo.

Ora, grazie ad un intervento di restauro, due opere del futurista Achille Funi sono state felicemente recuperate e saranno degnamente esposte al Museo Bailo di Treviso.

Si tratta di due soggetti realizzati in tecnica mista che rappresentano allegoricamente “Pitagora” e un “Guerriero”, ma che in realtà sono due autoritratti di Funi risalenti agli anni '30. “Pitagora”, in particolare, si contraddistingue per la dedica a Natale Mazzolà, datato 1956, l'uomo di cultura che assieme alla moglie Maria Calzavara fece un importante lascito di opere inestimabili alla città di Treviso negli anni '70.

La corposa donazione, frutto del collezionismo negli anni dei coniugi Mazzolà, amici di artisti e letterati trevigiani, includeva oltre a raccolte di libri, manoscritti e le lettere di Giovanni Comisso, opere come il bronzo “La pisana” di Arturo Martini.

“Pitagora” e “Guerriero” si potranno ammirare nell'esposizione permanente nella nuova ala in costruzione del Museo Bailo, la cui inaugurazione è prevista per l'anno prossimo.

Lo scultore, architetto, illustratore, scenografo e grafico Achille Funi, nato a Ferrara nel febbraio del 1890 e scomparso ad Appiano Gentile il 26 luglio 1972, è stato uno dei fondatori a Milano del movimento artistico “Novecento” nel 1922 assieme a Sironi, Dudreville, Bucci, Malerba, Marussig e Oppi. Una corrente che, dopo il Cubismo e Futurismo del primo Novecento – di cui Funi fu un esponente con Boccioni -, auspicava il ritorno alle forme pure e all'armonia delle composizioni dell'antichità classica.

Il comunicato del Comune di Treviso recita che: il recupero di queste opere è stato possibile grazie alla campagna di conservazione del patrimonio artistico dei Musei Civici di Treviso e alla sponsorizzazione di TRA,Treviso Ricerca Arte, l'associazione impegnata nella promozione e nella divulgazione dell’arte contemporanea in tutte le sue forme. Quest'ultima in particolare, ha potuto raccogliere i fondi con il progetto RE:USE con oggetto alcune opere di Craking art.

Il restauro delle opere, compromesse da componenti fungine e dall'acidificazione del supporto, è stato condotto da Miriam Rampazzo di Padova – restauratrice specializzata in interventi su opere su carta - e dal Laboratorio degli Angeli di Bologna sotto la sorveglianza della Soprintendenza di competenza, e ha comportato diverse analisi preliminari.

 


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Lieta Zanatta

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