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20 aprile 2024

Treviso

PIETROBON (PAESE): "QUELLO CON TERNA E' IL MIGLIORE DEGLI ACCORDI POSSIBILI"

Così il sindaco leghista difende l'intesa sul passaggio del mega eletrodotto da 380 mila volt

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

PIETROBON (PAESE):

PAESE – «L’accordo verbale stipulato con Terna non compromette la salute dei cittadini e li libererà delle tre vecchie linee, vera fonte di interferenze, che adesso passano proprio sopra i centri abitati». È perentoria la risposta di Vigilio Piccolotto, assessore all’Ambiente, alle accuse dell’eurodeputato Idv, Andrea Zanoni, che nei giorni scorsi aveva bollato l’intesa per la costruzione del mega elettrodotto da 380 mila volt come un «tradimento della fiducia di cinque mila cittadini» firmatari nel 2009 di una petizione contro la nuova linea.

«Abbiamo raggiunto il miglior accordo possibile: quasi il 50 per cento dei 9 chilometri di cavi sarà interrato – continua l’assessore – l’opera di Terna contribuisce a togliere reti vetuste (23 chilometri in tutto, ndr) e vincolanti sul piano ambientale e della salute pubblica». «Sono 730 gli abitanti e 45 le imprese che non saranno più interessate dagli elettrodotti – aggiunge il sindaco, Francesco Pietrobon – all’intesa di martedì seguiranno le proposte nero su bianco e solo allora arriverà la firma sull’accordo».

Perché non far scorrere tutti i cavi sottoterra, non solo a Paese? «Perché interrare la linea ad altissima tensione costa ai cittadini, dalle cui bollette provengono gli investimenti di Terna, oltre dieci volte il costo della linea aerea – spiega la società – Terna, infatti, viene remunerata in percentuale sugli investimenti». Ma, oltre agli ambientalisti, nemmeno per il centrosinistra è tutto oro quello che luccica. «La giunta Pietrobon decide tutto da sola, è abituata così: non coinvolge mai la popolazione. Ma la cosa veramente assurda è la mancata concertazione con gli altri comuni attraversati dall’elettrodotto da 380 mila volt – punge l’ex sindaco, Valerio Mardegan – a quanto pare si crede molto poco nella democrazia». E se si è divisi c’è il rischio che vincano sempre e solo i più forti.

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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