A piedi di notte da Motta a Caorle sotto il nubifragio
Un'esperienza che i 50 protagonisti di questa iniziativa non dimenticheranno tanto facilmente
| Angelo Giordano |
MOTTA DI LIVENZA - Camminano per quasi 40 km di notte, per due ore anche sotto la pioggia, partendo dal Santuario della Madonna di Motta per arrivare a quello di Caorle, di fronte al mare. Un'esperienza che i 50 protagonisti di questa iniziativa non dimenticheranno tanto facilmente. A dieci anni dalla prima e unica edizione, l’Atletica Mottense lo scorso fine settimana ha riproposto la camminata notturna intitolata “Passeggiata delle Vergini”. Una ‘‘quasi-maratona’’ cominciata sabato sera e alla quale oltre 50 persone hanno partecipato, armate di scarpe da ginnastica, torcia frontale e, all'ultimo, anche abbigliamento antipioggia per quello che poi si è verificato effettivamente durante il percorso, poco prima dell'alba di domenica.
Spiega Pasquale Calderan, runner dalla carriera pluridecennale, nonché deus ex machina dell'associazione dalle maglie arancio blu: «La denominazione apparentemente goliardica non lo è affatto. Trae infatti ispirazione dai luoghi di partenza e arrivo della camminata, ovvero il Santuario della Madonna dei Miracoli di Motta di Livenza e la Basilica della Madonna dell’Angelo di Caorle».
E dunque com'è andata?
«E’ stata una camminata che è andata molto oltre al puro aspetto fisico. Il gruppo dei partecipanti era animato da un misto di religiosità, sportività e goliardia che animava il gruppo dei partecipanti. I marciatori sabato sera si sono ritrovati in piazzale Madonna, quando il sole era ormai tramontato. Padre Alberto, frate e in servizio in santuario, nel suo discorso tenuto alla partenza alle porte della Basilica mottense, in una serata silenziosa e forse anche per questo suggestiva, ha sottolineato il fatto che stava per iniziare era una vera e propria processione».
Come avete organizzato l'iniziativa?
«Il percorso, lungo 38 km, ha evitato di percorrere le strade per quanto possibile, privilegiando le piste ciclabili e gli sterrati, toccando i comuni lambiti dal fiume Livenza e dal canale Brian, oltre a Motta anche San Stino, Torre di Mosto, La Salute».
Ma i marciatori non erano soli...
«La rodata organizzazione dell’Atletica Mottense ha garantito un’assistenza lungo tutto il percorso con ristori e colazione finale».
Ma c'è stato un fuoriprogramma…
«Dalle 3 alle 5 del mattino un nubifragio ha colpito la comitiva, che però si è compattata per procedere indomita e determinata verso l’obiettivo finale, e cioè Caorle».
Al termine il presidente dell’Atletica Mottense, Giuseppe Caldo, ha ribadito la finalità sia sportiva che religiosa dell’iniziativa, facendo i complimenti ai partecipanti. Sono stati consegnati gli attestati, i gadget, la maglietta e non poteva mancare la foto ricordo dei 53 partecipanti, bagnati ma felici. La mattinata si è conclusa con un ultimo saluto alla Madonnina e il rientro in bus a Motta di Livenza, con i partecipanti un po' provati ma arricchiti da questa inconsueta esperienza.
Iscriviti alla Newsletter di OggiTreviso. E' Gratis
Ogni mattina le notizie dalla tua città, dalla regione, dall'Italia e dal mondo