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19 aprile 2024

Cronaca

"Picco di contagi e decessi tra Natale e Capodanno in Veneto. SOS a Zaia e Speranza"

Quattordici comitati a sostegno della sanità veneta hanno dato l'allarme nelle due lettere inviate nel tardo pomeriggio di oggi a Venezia e a Roma.

| Tommaso Colla |

| Tommaso Colla |

Covid in Veneto

NORDEST - Due lettere sono partite nel tardo pomeriggio di oggi dal Veneto. Una diretta a Roberto Speranza: “Onorevole Ministro, riveda urgentemente l’attuale classificazione di rischio del Veneto”. La seconda a Luca Zaia: “Signor Presidente, adotti immediatamente misure urgenti di contenimento del contagio più efficaci e stringenti; la diffusione dell’epidemia nel Veneto ha raggiunto livelli allarmanti”. La zona gialla ci ha soltanto nuociuto. Forse non è mai bastata: oggi 2427 nuovi casi, 29 decessi, 22 ricoveri e 14 in terapia intensiva in più.

La curva dei contagi continua a salire. C’è poco da attendere che il trend magicamente si inverta. Che è in controtendenza rispetto alla situazione nazionale: l’emergenza non accenna a stabilizzarsi nel Veneto. Per il terzo giorno consecutivo è stata la prima regione in Italia per numero di contagi, con un rapporto tra nuovi positivi e tamponi effettuati stabilmente molto superiore alla media nazionale. Mille in più di quella Lombardia che dopo settimane di lockdown stretto, dalla zona rossa passerà lunedì prossimo direttamente al giallo.

Mentre il Veneto sembra destinato a compiere il percorso inverso. “Ciò significa che tra due o tre settimane, proprio sotto Natale e Capodanno, vedremo un picco di ricoveri e di morti conseguenti agli attuali nuovi casi. Nel frattempo i reparti si stanno riempiendo di pazienti Covid. Questa è la situazione attuale, in contrasto con la classificazione della nostra regione, a dispetto di ogni evidenza epidemiologica”. E’ quanto paventano nelle due missive al Governo e alla Giunta regionale, sottoscritte da quattordici comitati di base che si sono costituiti a difesa della sanità pubblica veneta: Associazione Tutela salute del cittadino e salvaguardia Ospedali di Pieve di Cadore ed Agordo (BL), Comitato valli Agordino, Cadore e Comelico per la Sanità Pubblica” (BL), Comitato per l’art.32 (RO), Comitato per la difesa dell’ospedale di Adria e dei servizi socio-sanitari (RO), Comitato Altopolesano dei cittadini per il San Luca, di Trecenta (RO), Associazione dei Pazienti della Riabilitazione Integrata (PD), Comitato Alta Padovana, Camposampiero (PD), Comitato SOS Ospedale Sant’Antonio (PD), Movimento Lasciateci respirare, Bassa Padovana (PD), Comitato per la difesa della Sanità Pubblica Alta Marca (TV), Movimento per la difesa della Sanità Pubblica Veneziana (VE), Comitato Sanità Pubblica Alto Vicentino (VI),Comitato per la difesa dell’ospedale Fracastoro di San Bonifacio (VR).

Una analisi precisa, dettagliata e impietosa quanto serve. Il Veneto non può più permettersi di improvvisare. Né ai veneti si deve continuare a raccontare una cosa per un’altra: “Una parte cospicua dei posti letto di terapia intensiva della Regione Veneto sono più virtuali che reali e, oltretutto, affidati a personale sanitario non specializzato. Mancano infatti all’appello molti medici e infermieri rianimatori che dovrebbero gestirli”. Già si attendono le risposte (e le decisioni) di Speranza e Zaia.

 


| modificato il:

Tommaso Colla

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