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18 aprile 2024

Vittorio Veneto

Piazza Meschio, arriva l'esposto alla Corte dei Conti e all'Anticorruzione

A fimarlo il Partito Socialista Italiano. Pasquotti: "Errori amministrativi del comune, altrimenti Zurich pagherebbe"

| Roberto Silvestrin |

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Piazza Meschio, arriva l'esposto alla Corte dei Conti e all'Anticorruzione

VITTORIO VENETO - Piazza Meschio travolta dall’ennesimo atto ufficiale: ora è arrivato infatti anche l’esposto alla corte dei conti, al difensore civico e all’anticorruzione. A firmarlo è Ottavio Pasquotti, segretario provinciale del Partito Socialista Italiano.

 

Venerdì sera il consiglio di quartiere di Costa-Meschio si era riunito proprio per discutere della situazione dell’eterna incompiuta: a rispondere alle domande dei cittadini c’erano gli assessori Giovanni Napol e Giuseppe Costa, insieme al vice sindaco Alessandro Turchetto.

 

Il tutto si è concluso con un nulla di fatto: di fronte alle risposte – da molti considerate elusive e poco chiare – degli amministratori, i cittadini non hanno nascosto il proprio disappunto, lasciando (in qualche caso) l’aula.

 

Malumore e mugugni per una situazione che in effetti non è stata chiarita nei suoi dettagli. Addirittura l’assessore Napol ha invocato una “cattiva interpretazione” della promessa dei cento giorni fatta in campagna elettorale: lo slogan non si sarebbe infatti riferito alla realizzazione effettiva della piazza, ma solo alla risoluzione del problema in termini burocratici e amministrativi.

 

Situazione calda, che in qualche frangente è assomigliata ad una “caccia al politico”: solo l’intervento del consigliere di maggioranza Adriano Botteon ha riportato tutti alla calma. Con un atto di responsabilità infatti l’esponente dem si è scusato per il mancato rispetto della promessa elettorale.

 

Oggi però è arrivato l’esposto del Psi, che va a sommarsi alla miriade di documenti riguardanti piazza Meschio: “Venerdì non è arrivata nessuna risposta – ha commentato Pasquotti – Ad ogni modo mi sembra evidente che ci siano, da parte del comune, degli errori amministrativi. Altrimenti Zurich non esiterebbe a pagare la cauzione. Qui ci sono dei responsabili, ma non li vogliono cercare”.

 

Secondo Pasquotti, infatti, la compagnia svizzera non ha mai creato alcun problema, ed è escluso che si rifiuti – anche in virtù del proprio prestigio – di non pagare. Ecco quindi l’ipotesi, fatta dal segretario, di errori durante la stipula della vecchia convenzione, che impedirebbero al comune di chiedere l’escussione della polizza fideiussioria.

 

Sul tema è intervenuto anche il consigliere di Partecipare Vittorio Matteo Saracino, che ha contattato direttamente la compagnia assicurativa: ne è emerso che da febbraio – data di accesso agli atti del consigliere – Zurich ha proposto diverse alternative alla convenzione oggetto di ricorso da parte del privato.

 

“Perchè da febbraio non siamo andati avanti?” ha chiesto Saracino. Il contenuto della corrispondenza con il comune rimane però segreto: la sua diffusione da parte di Zurich “non rispetterebbe il diritto del comune alla riservatezza” si legge nella risposta data a Saracino.

 


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