"Più donne ai vertici della società per eliminare la violenza di genere"
Battan, Cna Treviso: "La cultura del rispetto e della valorizzazione della diversità, rende le imprese, i territori e le comunità più competitive"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Dagli haters virtuali sul web agli aggressori in carne ed ossa nella realtà di tutti i giorni, dalla svalutazione economica sul lavoro al mobbing quando si rimane incinte: la violenza sulle donne oggi assume molte forme dalle più sottili, alle più esplicite, spesso sfocia dentro le mura di casa ma anche nel pubblico, e impoverisce il potenziale dell’intera società e del mondo del lavoro.
Oggi, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, più che mai si accendono i fari sul problema e si capisce che, anche nella nostra Provincia, si è ancora molto lontani dal traguardo della risoluzione.
Nel periodo marzo-aprile 2020, durante il lockdown, nonostante si sia registrata una flessione dei reati rispetto allo stesso periodo del 2019, i femminicidi registrati solo nel primo semestre del 2020, purtroppo, sono cresciuti, arrivando al 45% del totale degli omicidi. “Il lockdown di marzo e aprile ha inasprito i conflitti nelle famiglie e sono aumentati i casi di violenza di genere. L’instabilità sociale e l’incertezza economica, l’ansia per la propria salute rende più fragili le persone e aumenta l’aggressività contro gli altri. A farne le spese sono il più delle volte le donne, non solo giovani, e i bambini”, denuncia Mariarosa Battan, presidente di Cna Pensionati di Treviso e storica attivista nella battaglia per le pari opportunità.
La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata ufficialmente istituita dall’assemblea generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999. Tale documento riconosce che la violenza contro le donne rappresenta, storicamente, la manifestazione della disuguaglianza tra i generi che ha portato nel tempo gli uomini alla dominazione e alla discriminazione nei confronti delle donne. Fenomeni che hanno ostacolato l'avanzamento delle donne nella società.
“La società cambia, se ognuno fa la sua parte nel posto in cui è collocato – continua Battan -. La cultura del rispetto e della valorizzazione della diversità, rende le imprese, i territori e le comunità umane più competitive. C’è bisogno di maggior presenza femminile nelle sfere della governance anche del nostro territorio: i vertici del potere economico, politico, dell’informazione e della rappresentanza. Solo una maggior presenza di donne nei posti di vertice della società porterà, nel tempo, l’auspicato cambio di mentalità e l’eliminazione della violenza”.
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