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28 marzo 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Pesta a sangue un anziano e chiede la residenza nella stessa via

La rabbia del sindaco: «Questa non è giustizia, è una vergogna»

| Andrea De Polo |

| Andrea De Polo |

Pesta a sangue un anziano e chiede la residenza nella stessa via

FARRA DI SOLIGO - In via Posmon, a Col San Martino, da qualche giorno abitano sia Carmelo Merotto che il suo aguzzino, Aziz Qazbour. Il primo è un pensionato ultraottantenne che la sera del 22 dicembre 2012 aveva l’unica colpa di trovarsi a casa propria, quando il secondo, Aziz (marocchino, classe 1981), assieme a un complice è entrato nella cucina al pianterreno e lo ha pestato a sangue per spillargli 70 euro. Una violenza inaudita, perpetrata da due ragazzi ai danni di un anziano indifeso, che per settimane riempì le pagine dei giornali e le discussioni in paese.

 

Da quel giorno, le strade dei due si sono divise. Fino a pochi giorni fa. In questi anni Carmelo ha continuato a entrare e a uscire dall’ospedale, perché le botte di quella sera hanno lasciato danni fisici irreparabili, e una fragilità piscologica altrettanto profonda (i parenti dell’uomo hanno raccontato che l’anziano non si fida più di nessuno, ed esce a fatica di casa).

 

Aziz, invece, era stato catturato quasi subito, ma in carcere a Santa Bona non c’è rimasto più di tanto. Inizialmente condannato a tre anni e mezzo con espulsione dal suolo italiano, ha beneficiato dei domiciliari e ha scambiato l’espulsione con un anno di libertà vigilata.

 

Tornato a casa, a cinquanta metri dall’anziano che aveva ridotto in fin di vita, giovedì scorso ha pensato bene di recarsi all’anagrafe del municipio di Farra, senza documenti di riconoscimento né permesso di soggiorno, per chiedere di portare la residenza in via Posmon.

 

Quando il sindaco Giuseppe Nardi l’ha saputo, quasi non ci credeva: «Ho scritto al prefetto Laura Lega per chiedere l’immediato allontanamento di questa persona dal territorio comunale. Non ho nemmeno il coraggio di incontrare Merotto: cosa penserebbe se sapesse che il suo aguzzino è tornato ad abitare a cinquanta metri da casa sua? Questa vicenda è una vergogna». Ciliegina sulla torta: Nardi, in una conferenza stampa, ha mostrato un documento del carcere di Santa Bona in cui Aziz viene definito ancora un soggetto pericoloso, con una condotta non sempre regolare caratterizzata da episodi disciplinari violenti.

 


| modificato il:

Andrea De Polo

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