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29 marzo 2024

Esteri

Perché ci sono le sanzioni contro la Russia

Hanno tenuto banco durante il G7 in Canada, dopo che Trump ha invocato il ritorno al G8

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Perché ci sono le sanzioni contro la Russia

Sono entrate in vigore nel 2014, ma da qualche mese le sanzioni contro la Russia sono tornate al centro del dibattito internazionale, finendo anche in campagna elettorale. E ieri hanno tenuto banco durante il G7 in Canada, dopo che Trump ha invocato il ritorno al G8 e il premier italiano Giuseppe Conte si è schierato dalla sua parte, prima di riallinearsi con l'Europa. Ma quali sono e cosa prevedono le sanzioni imposte dall'Unione europea nei confronti di Mosca?

 

COSA SONO - Le sanzioni contro la Russia sono delle misure restrittive adottate dall'Unione europea nei confronti di Mosca, come risposta all'annessione della Crimea "e alla deliberata destabilizzazione dell'Ucraina" si legge sul sito dell'Unione europea. L'Ue impone diversi tipi di misure restrittive, misure diplomatiche, individuali ed economiche. Nel 2014 il vertice Ue-Russia è stato annullato e gli Stati membri dell'Ue hanno deciso di non tenere vertici bilaterali regolari. Sono stati sospesi i colloqui bilaterali con la Russia sui visti e sul nuovo accordo UE-Russia. Al posto del vertice del G8 a Sochi, il 4 e 5 giugno 2014 si è tenuta a Bruxelles una riunione del G7. E da allora le riunioni continuano nell'ambito del G7.

 

I paesi dell'Ue hanno inoltre appoggiato la sospensione dei negoziati relativi all'adesione della Russia all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) e all'Agenzia internazionale per l'energia (AIE). A seguito delle sanzioni, 150 persone e 38 entità sono soggette al congelamento dei beni e al divieto di viaggio "in quanto le loro azioni hanno compromesso l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina". Tali misure sono state prorogate nel marzo 2018 fino al 15 settembre 2018.

 

Per quanto riguarda le sanzioni economiche, l'Unione europea ha imposto sanzioni riguardanti gli scambi con la Russia in settori economici specifici. Nel marzo 2015 i leader dell'Ue hanno deciso di vincolare l'attuale regime di sanzioni alla piena attuazione degli accordi di Minsk, prevista per la fine del dicembre 2015. Poiché ciò non è avvenuto, il Consiglio ha prorogato le sanzioni economiche fino al 31 luglio 2016. Le sanzioni economiche sono state successivamente prorogate fino al 31 luglio 2018.

 

COSA PREVEDONO LE SANZIONI ECONOMICHE - Le sanzioni economiche limitano l'accesso ai mercati dei capitali primari e secondari dell'Ue da parte di alcune banche e società russe e impongono il divieto di esportazione e di importazione per quanto riguarda il commercio di armi. Le sanzioni stabiliscono inoltre il divieto di esportazione dei beni a duplice uso per scopi militari o utilizzatori finali militari in Russia e limitano l'accesso russo a determinati servizi e tecnologie sensibili che possono essere utilizzati per la produzione e la prospezione del petrolio. Nel luglio 2014 l'Ue ha introdotto anche restrizioni alla cooperazione economica.

 

LA POSIZIONE DELL'ITALIA - Anche in Italia, il tema delle sanzioni alla Russia è una delle questioni al centro del dibattito politico. "Noi siamo collocati confortevolmente e tradizionalmente nella Nato - ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a margine del G7 in Canada - non è in discussione assolutamente la collocazione internazionale dell'Italia. Ma per quanto riguarda le sanzioni siamo per il dialogo e soprattutto siamo sempre molto attenti affinché le sanzioni non impattino negativamente sulla società civile russa". Il tema sanzioni alla Russia è entrato anche nel contratto di governo Lega-M5S: "E' opportuno il ritiro delle sanzioni imposte alla Russia - si legge - da riabilitarsi come interlocutore strategico al fine della risoluzione delle crisi regionali (Siria, Libia, Yemen)".

 



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