Percepivano contributi economici senza diritto: nei guai oltre 40 imprese
La Guardia di Finanza ha accertato una frode complessiva di 1,7 milioni di euro
VICENZA - Nel perdurante periodo emergenziale, i Finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza hanno intensificato l’azione di contrasto in materia di spesa pubblica, con particolare riferimento alla verifica della regolarità dei contributi a fondo perduto e agevolati erogati dallo Stato alle aziende per far fronte alla grave crisi economica connessa all’emergenza sanitaria da Covid-19.
L’attività di controllo in questione ha riguardato oltre 106 milioni di Euro di contributi erogati e relativi ad incentivi alle imprese e finanziamenti a fondo perduto. Nello specifico l’attività del Corpo ha consentito di accertare una frode complessiva per oltre 1,7 milioni di euro, con una illecita percezione di sussidi statali per oltre 1,3 milioni di euro; l’erogazione di quasi 450 mila euro di contributi indebitamente richiesti ma non ancora riscossi, invece, è stata tempestivamente bloccata dai finanzieri. Tra le aziende segnalate: imprese di volantinaggio, di fabbricazione e commercio di mobili, di lavorazione di legname, ma anche bar, gelaterie, attività di imballaggi e di confezionamento per adulti, di lavorazione orafa, un barbiere.
Le Fiamme Gialle beriche, nel corso di centinaia di controlli, hanno infatti individuato 87 casi di illecita percezione di incentivi con denuncia all’Autorità Giudiziaria di 44 soggetti, titolari/amministratori di altrettante imprese che hanno ottenuto aiuti finanziari del tipo contributi “a fondo perduto” e i finanziamenti assistiti da garanzia, non avendone diritto: in particolare la corresponsione del beneficio governativo denominato “contributo a fondo perduto” è consentito solo nel caso i cui l’attività imprenditoriale risulta interrotta per effetto di eventi determinanti dall’emergenza epidemiologica COVID-19.