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25 aprile 2024

Treviso

"Pensionati trevigiani sempre più poveri"

L'allarme dello Spi-Cgil di Treviso,

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TREVISO - “Pensionati sempre più poveri: il loro assegno ha perso, rispetto al costo della vita, un terzo del valore dalla seconda metà degli anni ‘90. Il potere d’acquisto delle pensioni è infatti in caduta libera: in 15 anni (dal 1996 al 2011) è diminuito del 33%”. L’allarme arriva dallo Spi-Cgil di Treviso, che parla di un «crollo vertiginoso», senza contare l’effetto, ancora più negativo, che le pensioni devono scontare a causa del blocco della rivalutazione annuale introdotto con la riforma Fornero sulle pensioni superiori a tre volte il minimo (circa 1.400 euro lordi al mese) per il 2012-2013. E che, in termini di assegno, ha già tolto, secondo le stime dello stesso Sindacato, mediamente 1.135 euro nel biennio in questione ai 223.662 pensionati trevigiani. Il cui effetto in termini di potere d’acquisto è «devastante».

 

Mentre, come se non bastasse prosegue lo Spi, tasse e tariffe, dall’Imu alle bollette di luce e gas, aumentano sempre più: nel 2013 saliranno ulteriormente e incideranno sui pensionati per una spesa media totale di 2.064 euro a testa, ossia il 20% in più rispetto al 2012. “In Italia - attacca il segretario generale dei pensionati della Cgil trevigiana, Paolino Barbiero - la patrimoniale c’è ed è quella che grava sui pensionati, che più di tutti stanno pagando il conto della crisi - e in vista delle elezioni incalza - iI pensionati rappresentano circa il 25% degli elettori e a votare ci vanno eccome. La politica dovrebbe avercelo chiaro e agire di conseguenza”.

 

Secondo lo Spi di Treviso i dati confermano che, “oltre al lavoro, la condizione di di questa cospicua fetta della nostra popolazione evidenzia una grave emergenza sociale del territorio. Sempre in questi 15 anni il valore di una pensione media è sceso del 5,1%. Se la perdita nel periodo 1996-2011 risulta già pesante, non è in fase di arresto, anzi, i dati sul potere d’acquisto delle pensioni sono destinati a peggiorare - aggiunge Barbiero - per effetto del blocco della rivalutazione annuale della riforma Fornero. Ad oggi, un pensionato con un assegno di circa 1.200 euro netti ha perso 28 euro al mese nel 2012 e nel 2013 ne perderà 60, mentre chi percepisce una pensione di circa 1.400 euro netti ha perso 37 euro al mese nel 2012 e ne perderà 78 nel 2013”.

 

“Come se non bastasse - continua Barbiero - bisogna fare i conti con il peso delle tasse e delle tariffe: nel 2013 saliranno alle stelle ed incideranno sui pensionati trevigiani per una spesa media totale di 2.064 euro pro-capite, ovvero il 20% in più rispetto al 2012. Per le tasse tra addizionale regionale Irpef, addizionale comunale, Imu e Tares se ne andranno infatti mediamente 640 euro, il 12% in più rispetto al 2012. Per quanto riguarda invece le tariffe la spesa media - sempre secondo lo Spi - sarà di 1.424 euro tra telefonia fissa, acqua, luce, gas e riscaldamento. Pesano inoltre, conclude il Sindacato, il canone Rai e l’aumento dell’Iva che scatterà il prossimo luglio”.

 



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