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29 marzo 2024

Cronaca

Pedofilia, cardinale Zuppi: "Primo report su abusi entro 18 novembre"

Il neo presidente della Cei: "Il pensiero è sempre per le vittime: il loro dolore è la prima preoccupazione"

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Pedofilia, cardinale Zuppi:

ITALIA - Il primo report nazionale della Chiesa italiana sugli abusi sessuali da parte del clero arriverà entro il 18 novembre. Lo ha detto il cardinale Matteo Zuppi, neo presidente della Cei, nel corso della conferenza stampa al termine dell’Assemblea generale. "Il pensiero è sempre per le vittime: il loro dolore è la prima preoccupazione - ha affermato - la Chiesa è dalla parte delle vittime".

 

Il cardinale Zuppi oggi ha annunciato che la Chiesa italiana, in collaborazione con la Congregazione per la dottrina della fede, analizzerà i casi di abuso sessuale da parte dei preti, dal 2000 al 2021. Il report nazionale, che sarà avviato con il "contributo di centri indipendenti di criminologia e vittimologia", riguarderà soltanto gli ultimi due anni. "Non vogliamo scantonare" ha detto Zuppi in conferenza stampa, aggiungendo che tra i Vescovi "non ci sono resistenze". Il report, ha osservato, "non serve come calmante ma è per fare le cose con serietà".

 

Quanto al fatto di non avviare una ricerca precedente al 2000 che vada indietro negli anni, Zuppi, che non ha dato risposte sui risarcimenti alle vittime di abuso, ha affermato: "Ci sembra più serio partire da quel che ci coinvolge più direttamente. Il problema è non fare solo un discorso quantitativo, serve anche qualità. Non c’è nessuna volontà di non dare numeri: la collaborazione con la Congregazione per la dottrina della fede lo dimostra". Sulla piaga della pedofilia, la Chiesa italiana si appresta ad intraprendere una "strada italiana, di serietà. Lo dobbiamo alle vittime, alla Chiesa", ha sottolineato il neo presidente della Conferenza episcopale italiana. A Zuppi è stato chiesto perché la Chiesa italiana, a differenza di altri Paesi europei, non apra gli archivi diocesani per fare luce sugli abusi sessuali da parte del clero. "La ricerca in collaborazione con la Congregazione per la dottrina della fede - ha detto - e negli archivi diocesani è contestuale".

 

Quanto alla nomina dei ricercatori che lavoreranno per analizzare il report nazionale sui casi di abuso, il presidente della Cei ha osservato che non saranno nominati dalla Chiesa ma "provvederanno gli istituti di criminologia e vittimologia". Zuppi ha sottolineato più volte che "ci interessa la chiarezza giusta. Certi dati possono essere davvero discutibili. Ci prendiamo le nostre responsabilità".

 



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