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29 marzo 2024

Montebelluna

Paura durante la caccia: cacciatori sparano vicino alle case e finiscono un leprotto a bastonate

Accortisi di una testimone si sono dileguati di gran lena

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Paura durante la caccia: cacciatori sparano vicino alle case e finiscono un leprotto a bastonate

FOTO di repertorio – cacciatori vicino alle case

MONTEBELLUNA - Cacciatori sparano vicino alle case e uccidono uno sfortunato leprotto bastonandolo a morte, con il calcio del fucile, visto che non erano riusciti nell’intento sparandogli. La rabbia e l’indignazione di chi ha assistito alla scena affidata ai social dove si è scatenata una valanga di testimonianze analoghe. Il fatto è accaduto a Montebelluna, nella zona vicino al cimitero, dove la campagna lambisce la città. Ad inquietare maggiormente il fatto che la battuta di caccia sia avvenuta a ridosso dell’abitato oltre alla barbarie, con cui hanno finito la preda.

“Scusate ma è possibile che sia la seconda volta che due cacciatori sparino nel campo adiacente al cimitero? – chiede una signora di Montebelluna, che poi racconta -. A nemmeno cinquanta metri dalla strada, dall'azienda per la quale lavoro? Un boato enorme. Vetri che tremano. Senza poi contare il povero leprotto che prima hanno impallinato e visto che non era morto, lo hanno bastonato con il loro fucile di m… . Se ne sono andati solo perché sono uscita urlando di andarsene. E il secondo leprotto si è salvato. Che gente”.

Tutti hanno caldamente consigliato la signora di contattare carabinieri e guardiacaccia per poter prevenire il ripetersi di fatti simili ma lo shock subito dalla donna è stato non indifferente: “Una scena orribile che non riesco a farmi passare. Uno schifo assurdo e le urla del leprotto che mi rimbombano nella testa. La macchina era parcheggiata lontano da me ed era impossibile prendere la targa, tanto che quando mi hanno vista entrare nel campo gridando se ne sono andati correndo – e conclude -. Avevano i fucili. Fanno paura perché sono talmente c… che magari mi puntano anche l'arma addosso, per spaventarmi. Le urla di quel leprotto non mi si cancellano dalla testa…”.

 


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Ingrid Feltrin Jefwa

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