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24 aprile 2024

Castelfranco

Partorire in casa, anche ai tempi del Coronavirus

Cinque anni di intensa attività per Cuna Spazio Ostetrico

| Matteo Ceron |

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| Matteo Ceron |

cuna

CASTELLO DI GODEGOPartorire in casa è una tendenza sempre più in voga. E non si ferma neppure in tempo di Coronavirus. Lo attesta l’attività di Cuna Spazio Ostetrico, realtà di ostetriche libere professioniste nata nel 2015 a Castello di Godego ed attiva in tutta la provincia di Treviso e anche fuori. In cinque anni di attività sono stati oltre settanta i parti in casa e più di ottanta gli accompagnamenti in ospedale.

 

Sono stati inoltre circa mille i partecipanti ai diversi corsi di formazione, dedicati al pre parto, al post e alla cura dei bambini nei primi mesi di vita. Corsi che si sono svolti in sede, ma talvolta anche in mezzo ad un bel prato verde.

 

“Abbiamo semplicemente cambiato modalità operativa - spiegano le referenti Maria Angela Masaro, Chiara Stefani e Giulia Zatta (in foto) - gli incontri in sede a tu per tu continuiamo a svolgerli via internet, per le visite ci rechiamo a domicilio, ovviamente con tutti i dispositivi di sicurezza del caso”.

 

Si tratta di una realtà che funziona parallelamente alle strutture pubbliche. “In altri Paesi del mondo - spiegano le tre ostetriche - la nostra figura è centrale, il medico interviene solo in caso di problematicità. Ma non siamo e non vogliamo essere alternative alle strutture pubbliche: anzi, una delle cose belle di questa esperienza quinquennale è l’ottimo rapporto che si è creato con loro, con i medici e le nostre colleghe dentro ai reparti. Tant’è che, in occasione della Giornata Internazionale dell’Ostetrica che si celebra il 5 maggio, come Cuna diamo il nostro contributo alla serie di incontri organizzati dal centro nascita del reparto di Ostetricia di Castelfranco”.

 

Da oggi, 5 maggio, Cuna, per festeggiare i primi cinque anni di attività, terrà una serie di incontri online su vari temi, spaziando dall’alimentazione in gravidanza, all’allattamento, alla “gestione” dei bimbi a casa, alle letture dei più piccoli, fino alle scelte green, come quella ad esempio dei i pannolini lavabili (creata anche una “pannolinoteca” dove le mamme possono testare i modelli più adeguati per i loro bambini).

 

“Sono state tante le splendide giornate in casa in attesa di una nuova vita, che a volte si è fatta davvero desiderare, rispondendo al desiderio sempre più diffuso di fare il travaglio in un ambiente familiare, nella sicurezza di essere seguite da ostetriche – raccontano ancora le ostetriche -. Tra le cose più belle il grande coinvolgimento dei papà che si sono sentiti protagonisti e non solo spettatori di questo grande momento. Grazie a questa scelta, diversi comuni non sede di ospedale hanno potuto avere dei nuovi nati, magari dopo decenni di attesa: è un dato squisitamente statistico, ovviamente, ma per qualcuno ha avuto la sua importanza”.

 


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Matteo Ceron

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