Parte da Conegliano la candidatura del caffè espresso italiano a patrimonio dell’Unesco
Il settore in Italia vede 800 torrefazioni con circa 7.000 addetti e oltre 150.000 pubblici esercizi
| Alberta Bellussi |
CONEGLIANO - Il Consorzio di Tutela del caffè Espresso Italiano Tradizionale presieduto dal Conte Giorgio Caballini di Sassoferrato di Conegliano candida il caffè espresso a patrimonio immateriale dell’Unesco e presenta l’iniziativa alla Camera dei Deputati, tra i parlamentari che assicurano il loro impegno ci sono Luca De Carlo di Fratelli d'Italia, Franco Manzato della Lega, Anna Chiara Gadda di Italia Viva, Flavia Piccoli Nardelli del Pd, Federico Fornaro di Lau, Filippo Gallinelli del MoVimento 5 Stelle.
Entro novembre 2020 il caffè espresso italiano potrebbe essere riconosciuto dall'Unesco patrimonio immateriale dell'umanità. Il progetto, finalizzato a valorizzare l'eccellenza italiana, a promuovere il vero caffè' espresso italiano tradizionale e a proteggere la cultura e la tradizione dell'Italia, è accompagnato da un tour nei locali storici delle principali città, in particolare nelle località creative Unesco in Italia: Bologna (musica), Fabriano (artigianato e arte popolare), Roma (cinema), Parma (gastronomia), Torino (design), Milano (letteratura), Pesaro ( musica), Carrara (artigianato e arte popolare), Alba (gastronomia). Oggi nel Paese operano nel settore caffè più di 800 torrefazioni con circa 7 mila addetti.
Sono presenti oltre 150 mila esercizi. I consumi annuali pro-capite di caffè nel 2018 sono di 5,9 Kg, in aumento di un 5,3%. Il 95% degli italiani beve abitualmente il caffè, principalmente tra le mura domestiche, ma il paese europeo con un maggiore consumo pro-capite risulta a sorpresa la Finlandia. Il settore in Italia vede 800 torrefazioni con circa 7.000 addetti e oltre 150.000 pubblici esercizi per un consumo annuali pro capite di caffè che sfiora i 6 kg.
L'espresso italiano si distingue per la crema e per la macinatura al momento. “ Un rito culturale e sociale che accomuna il popolo italico dall’adolescenza alla vecchiaia, caratterizzato dalla pratica dell’offerta, della convivialità e dalla condivisione, è parte dell’eredità culturale immateriale su cui si fonda la nostra comunità ed è un onore per me essere direttamente coinvolto nella presentazione di un’iniziativa così lodevole volta alla difesa e alla valorizzazione di un bene identitario per la nostra popolazione. Ancor più mi inorgoglisce il fatto che il progetto di tutela del caffè espresso italiano sia un’iniziativa che parte dal Veneto ma che coinvolge tutta Italia”.
Così ha concluso l’On. Luca del Carlo, presidente del dipartimento Eccellenze italiane di Fratelli d’Italia.