Parco tematico di Casale, dal Tar l'ok al Comune
Il sindaco Golisciani: "Iter rispettato per salvaguardare il pubblico interesse"
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CASALE SUL SILE - Il Tar Veneto ha rigettato il ricorso dei privati, riconoscendo la piena legittimità della delibera della giunta del comune di Casale sul Sile che, per anni, dopo varie interlocuzioni con i soggetti interessati si è vista costretta, suo malgrado, a pronunciare l’improcedibilità del Piano urbanistico attuativo (PUA), denominato Parco Tematico, nell'area industriale Casale Est, presentato nel 2017. I privati avevano presentato ricorso al Tar contro la decisione della giunta comunale di bloccare definitivamente il progetto a causa del mancato accordo tra tutti i proprietari dei diversi lotti dell’aere in questione.
“Il Tar Veneto, con la sentenza pubblicata, ha accertato non soltanto la inammissibilità dei ricorsi avversari sotto alcuni profili di natura processuale (quali la mancanza di legittimazione e di interesse ad agire in capo ai ricorrenti), ma ha nel merito riconosciuto come il Pua, denominato Parco Tematico non potesse ritenersi approvato, come preteso dai privati, per una condotta omissiva ascrivibile al Comune - spiega l’avvocato Antonio Pavan che ha assistito il comune - E ciò in quanto all’epoca il piano era stato adottato in forma condizionata, a vantaggio dei privati ricorrenti, tenuto conto che alla data della delibera impugnata non sussistevano le condizioni per una sua adozione pura e semplice”. “In sostanza – prosegue l’avvocato Pavan – il Tribunale Amministrativo ha evidenziato come i privati non siano oggi legittimati a dolersi della condizione inserita nel 2020 dal Comune in sede di adozione del Pua, ovvero l’ottenere i proponenti la disponibilità di tutte le aree coinvolte nel progetto, dopo che per anni tali soggetti si erano impegnati tout court a cercare di darvi esecuzione senza, tuttavia, riuscirci”.
Esprime soddisfazione il sindaco Stefania Golisciani: “L’iniziativa giudiziale dei ricorrenti ci ha molto stupito, costringendoci a resistere in giudizio. E ciò non per una sterile presa di posizione, ma perché veramente l’amministrazione comunale in questi anni, non solo ha sempre operato correttamente, nel rispetto dell’iter previsto dalla legge per tale tipologia di strumento urbanistico, ma ha sempre portato avanti un dialogo costruttivo con i privati coinvolti, cercando di venire incontro alle loro esigenze, pur nel rispetto del pubblico interesse che deve necessariamente essere salvaguardato. Ecco perché la decisione del Tar, alla fine, ha riconosciuto la condotta corretta tenuta dal Comune fin dall’inizio di tale complessa vicenda”.
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