PARCELLA DA SALDARE, COMUNE DI NUOVO IN TRIBUNALE
L'avv. Borella chiama in causa gli ex amministratori
| Elisa Giraud |
CONEGLIANO – Quella dell’avvocato Alberto Borella, che prestò una consulenza riguardo il recupero dell’ex area Zanussi, contro il Comune di Conegliano è una controversia che va avanti da quindici anni. E in questo caso, per una volta, la lentezza della giustizia italiana non c’entra. Partiamo dalla fine, o meglio, dall’ultimo atto.
Il 14 giugno scorso l’avv. Borella ha notificato un atto di diffida e messa in mora rivolto agli amministratori che al tempo avevano autorizzato l’esecuzione del lavoro nel quale intima a provvedere all’immediato pagamento dell’intera somma (95.340,03 euro) che lui stesso è stato condannato dalla Corte d’Appello a restituire al Comune.
Ora, per chi non conosce la questione, facciamo un passo indietro.
Il Comune di Conegliano con delibera di Giunta Comunale n. 701 del 3.07.1995 incaricò l’avv. Borella di prestare opera di consulenza relativamente ad una complessa questione urbanistica (il Piano Particolareggiato Area Zanussi), conclusa l’opera professionale l’avv. inviò la parcella il 30.12.1996 di importo triplicato rispetto alla somma impegnata con la suddetta delibera. Il Comune dunque non pagò la parcella e al mancato pagamento seguì il decreto ingiuntivo richiesto dall’avv. Borella (siamo a ottobre del ’97) al quale il Comune presentò opposizione e che il Tribunale di Treviso invece con sentenza n. 239/2004 concesse.
Con una delibera del 12.05.2004 l’Amministrazione Comunale decideva di proporre appello alla suddetta sentenza avanti la Corte d’Appello di Venezia che, con sentenza del 12 giugno 2009 (n. 966/2009) accoglieva le ragioni del Comune, revocando il decreto ingiuntivo e disponendo la restituzione da parte dell’avv. Borella della somma prevista in € 95.340,03.
L’avv. Borella ha provveduto a restituire la somma dovuta, disponendo però, successivamente, l’atto di diffida e messa in mora ( e siamo tornati all’inizio dell’articolo) dove intima a provvedere all’immediato pagamento della parcella gli amministratori che allora avevano autorizzato l’esecuzione del lavoro. Quindi l’allora sindaco Achille Ghizzo, l’assessore all’Urbanistica Alberto Favero e di conseguenza i funzionari comunali. La causa si discuterà in Tribunale a Treviso il 18 novembre prossimo. E saranno passati 15 anni e 4 mesi di tempo, carte, risorse umane ed economiche.