Il Papa a Trieste: 'La democrazia non è in buona salute, ci preoccupa'
In sedia a rotelle fino alle quinte, poi in piedi con il bastone. Zuppi: 'I cattolici non sono una lobby di parte'
| Ansa |
TRIESTE - Papa Francesco è stato accolto con una vera ovazione domenica al suo ingresso al Generali convention center di Trieste: la folla di delegati e personalità era in piedi ad applaudire e a urlare di gioia. Il Pontefice è stato accompagnato in sedia a rotelle fin dietro le quinte, poi si è alzato in piedi e, appoggiandosi a un bastone, ha raggiunto la postazione per gli interventi.
Infine, ha preso la parola il cardinale Zuppi.
La sua visita a Trieste, la prima in 32 anni dopo quella di Giovanni Paolo II, conclude la 50/a Settimana sociale dei cattolici italiani, organizzata dalla Cei, che ha avuto per tema quest'anno "Al cuore della democrazia". Papa Francesco terrà un discorso al Tcc poi si trasferirà in piazza Unità d'Italia dove celebrerà una messa e l'Angelus. Successivamente ripartirà per Roma.
Il Papa: 'La democrazia non è in buona salute, ci preoccupa'
"Nel mondo di oggi, diciamo la verità, la democrazia non gode di buona salute. Questo ci interessa e ci preoccupa, perché è in gioco il bene dell'uomo, e niente di ciò che è umano può esserci estraneo". Lo ha detto il Papa a Trieste dove si concludono le Settimane Sociali della Cei.
'Non accontentiamoci di una fede privata'
Il Papa invita i cattolici ad assumersi le loro responsabilità: "Non possiamo accontentarci di una fede marginale, o privata. Ciò significa non tanto pretendere di essere ascoltati, ma soprattutto avere il coraggio di fare proposte di giustizia e di pace nel dibattito pubblico. Abbiamo qualcosa da dire, ma non per difendere privilegi. Dobbiamo essere voce che denuncia e che propone in una società spesso afona e dove troppi non hanno voce. Tanti, tanti non hanno voce". Lo ha detto il Papa a Trieste sottolineando che questo amore politico "è una forma di carità che permette alla politica di essere all'altezza delle sue responsabilità e di uscire dalle polarizzazioni, che immiseriscono e non aiutano a capire e affrontare le sfide".
Zuppi, 'I cattolici non sono una lobby di parte'
"I cattolici in Italia non sono e non vogliono essere una lobby in difesa di interessi particolari e non diventeranno mai di parte, perché l'unica parte che amano e indicano liberamente a tutti è quella della persona, ogni persona, qualunque, dall'inizio alla fine naturale della vita. Senza passaporto, qualunque. E non un amore qualsiasi, ma quello che ci insegna Gesù".
Lo ha detto il cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi alla presenza del Papa a Trieste, a conclusione delle Settimane Sociali. Per Zuppi la democrazia è come una orchestra: "Ogni strumento è importante, ma nell'orchestra tutti hanno bisogno di accordarsi agli altri".
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