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16 aprile 2024

Vittorio Veneto

Palafenderl, minoranze: «Conflitto di interesse»

Chiesto, ma poi respinto, l’annullamento della delibera che ha assegnato il contributo all’opera

| Claudia Borsoi |

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Palafenderl, minoranze: «Conflitto di interesse»

VITTORIO VENETO – «Un ulteriore fatto grave: il sindaco Roberto Tonon, il consigliere Alessandro De Bastiani e il presidente Silvano Tocchet non potevano, né dovevano, votare la delibera del 17 novembre 2016 che ha assegnato il contributo di 102 mila euro al Palafenderl. Silvano Tocchet è presidente dell’associazione Astrofili che ha sottoscritto la lettera della Consulta inviataci nei giorni scorsi (in allegato), Alessandro De Bastiani è fratello di Alberto De Bastiani, pure sottoscrittore con l’associazione Piccolo Principe, e Mario Botteon del Movimento per la Vita è il suocero del sindaco Tonon. Lo dice la legge, l’articolo 78 del decreto legislativo 267/2000: astenersi dal voto su questioni che interessano parenti fino al quarto grado».

 

A dichiararlo in aula ieri sera, giovedì, è stato il consigliere Bruno Fasan (Lega Nord) che insieme ai colleghi di minoranza di Forza Italia e della lista Toni Da Re ha chiesto che il punto 3 all’ordine del giorno del consiglio comunale del 17 novembre fosse annullato. Si trattava della variazione di bilancio che ha assegnato alla realizzazione del Palafenderl un contributo comunale di 102 mila euro.

 

«Sono felice se il Palafenderl verrà fatto, ma nel rispetto delle regole» ha precisato Fasan che ha chiesto che l’opera – se di opera pubblica si tratta – venga inserita nel piano opere pubbliche. E alla luce di quello che ha definito un «conflitto di interesse», Fasan ha ribadito la richiesta di annullamento della delibera. «Presidente, non può che rassegnare le dimissioni - ha anche dichiarato nel corso del suo intervento rivolto a Tocchet -. Va posto subito rimedio annullando lo stanziamento nel rispetto della norma». «Balza agli occhi che il presidente (Tocchet ndr) non poteva votare – ha aggiunto il consigliere Gianantonio Da Re -, lo dicono anche delle sentenze del Tar che c’è l’obbligo di astensione, per questo la delibera va annullata».

 

A intervenire tecnicamente sulla questione il segretario comunale Vittorino Spessotto. «Non esiste un presupposto primario di conflitto di interesse» ha dichiarato in aula ribadendo, però, che la giurisprudenza non è matematica e che quello era un suo parere. Una questione – il presunto conflitto di interessi di Tocchet, presidente del consiglio e presidente degli Astrofili - che gli era stato sollevato nel corso della mattinata e per il quale aveva elaborato un suo parere. Spessotto ha spiegato in aula che l’astensione dal voto degli amministratori per tematiche che riguardano interessi propri e di parenti fino al quarto grado non si applica per questioni di carattere generale e in queste rientra la variazione di bilancio oggetto del consiglio comunale del 17 novembre. «L’associazione Astrofili – ha spiegato il segretario comunale – è aderente alla Consulta, ma il presidente Tocchet non riveste alcuna carica nel consiglio direttivo della Consulta. Senza contare che l’opera è a beneficio di tutta la collettività, dunque non ha ricadute dirette sugli Astrofili». Parole che però non hanno convinto la minoranza.

«Le minoranze chiedono l’annullamento della delibera e stasera si presentano in pochi (in aula c’erano solo Da Re e Fasan ndr), e poi dicono anche di non voler votare il punto. Ritiriamolo» ha evidenziato il capogruppo del Pd Marco Dus. «Si tratta dell’ennesimo accanimento contro le associazioni – ha aggiunto il consigliere del Pd Graziano Carnelos -. Sarebbe illegittimo l’annullamento di un atto legittimo e i tecnici non avevano indicato profili di illegittimità per quella delibera». «Citare i parenti è fuori luogo – ha affermato il consigliere del Pd Adriano Botteon – e, se avremo il Palafenderl, la città ne avrà solo da guadagnare». «Mio fratello è uno dei tanti soci, non fa parte del consiglio direttivo della Consulta – ha precisato il consigliere Alessandro De Bastiani (Pd) che poi ha abbandonato l’aula, come pure aveva fatto poco prima la consigliera Elisa Sonego (Pd) perché lavora per le associazioni della Consulta -. E poi questa è a tutti gli effetti un’opera pubblica su un’area pubblica, non di proprietà dell’una o altra associazione. Il cda del Palafenderl lascerà l’opera in eredità alla città, non ai suoi parenti». «Non sussistono profili di illegittimità sulla quarta variazione di bilancio – ha ribadito in aula l’assessore Barbara De Nardi -. La proposta della minoranza è fuorviante».

 

«L’opera – ha quindi evidenziato il sindaco Tonon – sarà di proprietà del comune e l’accesso sarà indiscriminato. La nuova convenzione è già stata predisposta e non ci sarà alcun uso esclusivo della struttura» ha puntualizzando, replicando a quanto affermato poco prima da Da Re che non aveva nascosto i suoi dubbi sul futuro uso e gestione del Palafenderl. Il sindaco in conclusione ha evidenziato come la raccolta fondi abbia dato ottimi risultati e che il contributo del comune ha l’obiettivo anche di accelerare l’avvio dei lavori, così da avere una struttura adeguata ad ospitare le celebrazioni finali per il Centenario della Grande Guerra nel 2018.

 

Al momento del voto, intorno alle 23.30 e dopo una breve sospensione della seduta, la maggioranza con 9 voti (erano usciti De Bastiani e Sonego) ha respinto la richiesta della minoranza (Da Re ha votato a favore, mentre Fasan era uscito dall’aula) di annullare il contributo. Dal pubblico, tra loro molti rappresentanti della Consulta, si è alzato un lungo applauso.

 


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