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25 aprile 2024

Treviso

Paese, critiche sulle condizioni di via Piave: il Comune non ci sta e passa alle vie legali

Ad accendere il caso fra amministrazione e il gruppo "VivoPaese" un volantino distribuito ai residenti che accusa il comune di non rispondere ai cittadini

| Isabella Loschi |

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Katia Uberti

PAESE - A Paese scoppia il caso “via Piave”. La strada di competenza provinciale è stata oggetto lo scorso anno di una petizione di circa 500 cittadini del gruppo "VivoPaese" che lamentano la sua pericolosità. Ad accendere la miccia del confronto fra il gruppo e l’amministrazione comunale è stato però un volantino che è stato distribuito nei giorni scorsi a tutti i residenti della zona e in cui si sostiene che "su Via Piave il Comune non risponde ai cittadini".

Gli amministratori di Paese però non ci stanno alle accuse: “Già nell'agosto del 2021, ovvero un mese dopo la presentazione della petizione, il sindaco Katia Uberti aveva informato la Provincia sul contenuto della lettera - spiegano - e nell'ottobre del 2020, quindi oltre un anno prima della presentazione della petizione, la giunta aveva approvato il progetto di fattibilità per la realizzazione di un percorso protetto lungo la via, oltre a predisporre una serie di controlli potenziati da parte della polizia locale sugli eccessi di cui si renderebbero protagonisti gli automobilisti di passaggio, mettendo a rischio l'incolumità soprattutto dei bambini della scuola elementare di Treforni”.

Così l’amministrazione comunale è passati alle vie legali, inviando una diffida ufficiale al gruppo, nella quale viene ipotizzato anche l'eventuale ricorso ad una causa penale per diffamazione dal momento che tutte le iniziative prese erano note al momento della diffusione del volantino, che quindi denigrerebbe senza ragione il Comune. "Si tratta - ha spiegato il sindaco di Paese Katia Uberti - di un primo passo per fare cessare quello che è a tutti gli effetti uno spargimento inutile di veleno. Non mettiamo in dubbio la buona fede con la quale mezzo migliaio di cittadini hanno voluto fare presente la difficile situazione di via Piave, ma pensiamo che siano stati usati per fini politici dal momento che, quando è stato distribuito il volantino, erano tutti a conoscenza di quello che stavamo facendo per risolvere il problema a partire dal progetto che raggiunge un importo di quasi 100 mila euro".

"Un mese fa - continua il primo cittadino - ho parlato al telefono, confrontandomi per la seconda volta, con i rappresentati di "VivoPaese" proprio per discutere delle iniziative prese per rafforzare la sicurezza nell'area. Il volantino incriminato però non tiene conto di tutto questo: anzi, all'interno si accusa l’amministrazione di non volere rispondere ai cittadini".

 


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Isabella Loschi

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