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29 marzo 2024

Treviso

In ospedale a Treviso apre la stanza di Jacopo, per dare sostegno ai familiari dei pazienti in gravi condizioni

Il progetto nasce dalla volontà della famiglia e degli amici di Jacopo, mancato improvvisamente a soli 21 anni mentre si trovava a Londra

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In ospedale a Treviso apre la stanza di Jacopo, per dare sostegno ai familiari dei pazienti in gravi condizioni

TREVISO - Inaugurata all’ospedale di Treviso, la Stanza di Jacopo, l’“oasi familiare” all’interno del Ca’ Foncello, per familiari e amici che che si trovano ad assistere un proprio caro in gravi condizioni.

Il progetto de “La stanza di Jacopo” nasce dalla volontà della famiglia e degli amici di Jacopo Corradi Tocchio, un ragazzo ligure mancato improvvisamente per una crisi asmatica nel 2010, a soli 21 anni, mentre si trovava a Londra. La sua famiglia ha fondato un’onlus con la quale sta realizzando negli ospedali italiani delle “isole di conforto”, dedicate a chi si trova ad affrontare momenti di dolore.

“Una stanza simile a questa è stata per me un luogo di conforto e di preghiera quando, in Inghilterra, mi sono trovata ad assistere mio figlio - ha raccontato la mamma di Jacopo, Fausta Tocchio che ha tagliato il nastro del nuovo spazio-. Da quell’esperienza ci siamo convinti che il modo migliore per ricordare Jacopo fosse dotare anche altri ospedali di un luogo simile, dedicato ai familiari di chi soffre”.

Lo spazio è stato dedicato a Caterina Barbazza, infermiera di Salgareda che ha trascorso cinque lunghi anni tra Rianimazione e Unità Coronarica, prima della morte avvenuta nel 2016, a 46 anni.

I locali, messi a disposizione dall’Ulss sono stati arredati dall’associazione “La stanza di Jacopo“ con l’aiuto di diversi sponsor. L’allestimento, di grande razionalità ed essenzialità, è realizzato nel massimo confort e dignità affinché le famiglie possano trovare un luogo dove recuperare forze. “Noi portiamo in ospedale qualcosa che non è direttamente sanitario ma che è ugualmente fondamentale nei momenti in cui le persone si trovano a dover affrontare il dolore, la malattia, la morte – ha sottolineato Gabriele Lalatta Costerbosa, presidente dell’Associazione “La stanza di Jacopo” –. Il Veneto, va sottolineato, è una Regione in cui c’è grande sensibilità su questo tema e che, più di altre, ha risposto a questa esigenza”.

A tagliare il nastro, assieme a Fausta, mamma di Jacopo, e al presidente della onlus “La stanza di Jacopo” , Gabriele Lalatta Costerbosa c’erano il direttore generale Francesco Benazzi, l’assessore alle politiche sociali, sanitarie e per la Terza Età del Comune di Treviso, Gloria Tessarolo, i figli e la sorella di Caterina Barbazza.

“Ai familiari di Jacopo – ha osservato Benazzi – va il nostro più sentito ringraziamento: in poco tempo la Stanza di Jacopo è approdata in tre dei nostri ospedali: dopo Conegliano e Montebelluna è ora la volta di Treviso. Questa stanza è una “nicchia d’amore”, un’oasi di conforto dedicata a coloro che si trovano a vivere momenti di difficoltà e di dolore”.

 


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