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28 marzo 2024

Castelfranco

Ospedale, IOV e psichiatria: le opposizioni presentano due mozioni

I gruppi di minoranze chiedono al sindaco e la giunta un deciso cambio di rotta nella gestione dell'ospedale. «È il momento di far sentire la nostra voce in Regione».

| Leonardo Sernagiotto |

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| Leonardo Sernagiotto |

Ospedale San Giacomo di Castelfranco e IOV

CASTELFRANCO - Il tema della sanità continua a infiammare la politica di Castelfranco, come emerso ieri sera durante il Consiglio comunale. I gruppi di minoranza “Castelfranco merita” e “Noi la civica” hanno infatti più volte incalzato il sindaco e la giunta affinché vi sia da parte loro un deciso cambiamento di rotta nell’affrontare la gestione dell’ospedale San Giacomo e l’installazione dei nuovi servizi oncologici in seno allo IOV, anche alla luce delle sempre più drammatiche notizie sull’evoluzione della pandemia in Veneto e soprattutto nella Marca trevigiana, la provincia veneta con più contagi.

È ormai palese che i circa 2 posti letto per 1000 abitanti che attualmente l’Ulss 2 è in grado di offrire agli abitanti della Marca occidentale siano di gran lunga insufficienti nel garantire i servizi sanitari ai cittadini in un clima aggravato dall’epidemia di Covid 19. Il numero è ben al di sotto della media veneta (3 posti letto per 1000 abitanti) e italiana (3,2) e lontana anni luce da quella di paesi come Francia (5) e Germania (8,5).

La paura è che l’ospedale San Giacomo rischi di perdere ancora più servizi: se il reparto di Chirurgia generale non ha più il suo primario (con il trasferimento del dottor Maurizio De Luca in Polesine), la prossima apertura di ginecologia oncologica presso lo IOV ha generato preoccupazioni sul futuro del reparto di ostetricia e del punto nascita di Castelfranco, come riportato dal consigliere Claudio Beltramello. Lo stesso consigliere ha inoltre ancora una volta sottolineato che lo IOV non potrà mai supplire completamente alle mancanze della parte generalista, in quanto, come istituto di ricerca, ha organizzazione e finalità completamente diverse.

Vi è poi il gravoso problema della carenza nei servizi psichiatrici, resa ancora più drammatica dalla pandemia. Le difficoltà sono dovute all’insufficiente offerta di servizi riabilitativi e di supporto, che coinvolge purtroppo anche la popolazione infantile. Al dramma si aggiunge anche la difficoltà dei familiari di malati psichici di far sentire la propria voce e di esercitare un’adeguata pressione, dato il basso livello di attenzione a riguardo.

Per questi motivi, le opposizioni hanno presentato due mozioni che saranno votate nel prossimo Consiglio. Nella prima, tra i vari punti si impegna il sindaco e giunta a ottenere dalla Regione Veneto un documento formale sulla permanenza dello IOV a Castelfranco (formalmente ancora provvisorio), di evitare ulteriori chiusure di reparti generalisti o il loro spostamento all’interno dell’Istituto oncologico e soprattutto di far riaprire il reparto di ortopedia presso il San Giacomo. Nella seconda si richiede invece la riattivazione della Guardia Psichiatrica a Castelfranco attiva 24 ore al giorno, oltre che ottenere precise informazioni sull’effettiva dotazione di personale (psicologi, educatori, assistenti, etc.) per i servizi relativi all’area della psichiatria di adulti, adolescenti e bambini.

Nell’augurare che le proprie istanze siano accettate dalla maggioranza, l’opposizione ha inoltre ricordato che – anche grazie ai fondi europei in arrivo per la sanità italiana – questo sia l’ultimo tentativo per poter far sentire la propria voce in Regione e poter riottenere i posti letti generalisti persi nel corso di questi anni.

 


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Leonardo Sernagiotto

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