Ospedale di Conegliano, impiantato il primo pacemaker senza fili
L’équipe aritmologica della Cardiologia ha proceduto all’applicazione del dispositivo all’interno del cuore di un paziente
| Isabella Loschi |
CONEGLIANO - All'ospedale di Conegliano impiantato per la prima volta un pacemaker senza fili. L’équipe aritmologica della Cardiologia dell’ospedale di Conegliano, diretta dal dottor Roberto Mantovan, ha proceduto nei giorni scorsi all’applicazione di un dispositivo senza fili all’interno del cuore a un paziente di 81 anni con precedenti infezioni.
“E’ il primo pacemaker di questo tipo che impiantiamo al Santa Maria dei Battuti – spiega il primario -. Si tratta di un dispositivo che viene applicato all’interno del ventricolo destro, adatto per pazienti con caratteristiche cliniche particolari, che lavora autonomamente per molti anni – continua Mantovan. L’impianto è piuttosto rapido, circa 40 minuti, ma richiede una consolidata esperienza di interventistica aritmologica”. Il pacemaker senza fili è un dispositivo molto piccolo, circa tre cm di lunghezza, che al suo interno contiene la batteria che dura circa sette anni e un micro computer con tutte le funzioni di un normale pacemaker.
“E’ dotato di quattro microganci esterni che si attaccano all’interno del muscolo cardiaco – precisa il primario - . Per essere posizionato non necessita di una procedura chirurgica, ma si infila con appositi strumenti attraverso una vena femorale fino al cuore. L’assenza di fili e di approccio chirurgico lo rende ideale per evitare i rischi di infezione. Il sistema può essere poi controllato anche a distanza con la telemedicina. Si tratta di una tecnologia già consolidata, ma ancora in evoluzione”. L’ intervento eseguito dall’équipe del primario Mantovan conferma l’elevato livello clinico e tecnologico raggiunto dalla Cardiologia di Conegliano nel trattamento delle aritmie.