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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

Ordigni a Vittorio Veneto. Il sindaco Tonon crede alla pista separatista

Forse una frangia anti-unificazione del 1866

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Ordigni a Vittorio Veneto. Il sindaco Tonon crede alla pista separatista

VITTORIO VENETO - Prima quattro molotov contro il Comune, poi ieri notte un ordigno rudimentale vicino ad un negozio del centro.

Sembra esserci qualcosa di più inquietante di un semplice gesto dimostrativo nei due attentati che in pochi giorni hanno scosso Vittorio Veneto, città simbolo dell'italianità, nata nel 1866 dopo il Plebiscito che sancì il ritorno del Veneto al Regno d'Italia.

E proprio di una possibile pista separatista parla il sindaco, Roberto Tonon (in foto), che ritiene i due gesti collegati ad una frangia di contestazione per l'unificazione delle frazioni di Ceneda e Serravalle, 150 anni fa, nella città di Vittorio Veneto. Si aggiunga il fatto che anche l'annessione del Veneto è tutt'ora un dato storico che molti indipendentisti contestano.

Dovranno essere le indagini dei Carabinieri, più che le suggestioni, a dire se la pista politica ha appigli reali. C'è chi non dimentica, inoltre, un episodio di 10 anni fa: le bombe di matrice anarchica lanciate a Vittorio Veneto mentre erano aperti i seggi delle elezioni politiche del 2006. Il ministro dell'interno, Angelino Alfano, non minimizza. "Non sottovalutiamo nulla - ha detto -, neanche i segnali apparentemente più irrilevanti, immaginiamoci se possiamo sottovalutare quello che si è verificato". "Le indagini sono in corso - ha aggiunto il responsabile del Viminale - e siamo fiduciosi di poter ottenere un risultato in tempi rapidi. Intanto io lavorerò assieme a sindaco e prefetto per fare tutto ciò che è di mia competenza".

Le bottiglie incendiarie, tre esplose, una rimasta intatta, erano state lanciate contro l'ingresso del Comune mercoledì notte, a conclusione delle celebrazioni per i 150 anni della nascita della città, medaglia d'oro per la Resistenza e nota quale luogo della vittoriosa battaglia finale della Grande Guerra. Ieri notte, verso le ore 3, è stata la volta di una bomba rudimentale - un vasetto di vetro con polvere pirica -, fatto esplodere vicino al marciapiede, tra un negozio e l'ingresso di un condominio. L'ordigno, che il sindaco Tonon ha definito "artigianale ma insidioso", ha provocato solo lievi danni materiali.

Ora il sindaco ha chiesto al Prefetto di Treviso la convocazione urgente del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza democratica, augurandosi che la sessione straordinaria si svolga in città, "per significare la vicinanza delle istituzioni a Vittorio Veneto, insidiata da una torbida operazione sovversiva".

L'amministratore ha detto di contare inoltre sulla determinazione che le forze di polizia dispiegheranno "nella ricerca dei colpevoli e nel contrasto ai loro disegni". "Chiederò nelle prossime ore la convocazione di tutti i partiti e i movimenti politici cittadini - ha aggiunto Tonon - per organizzare una manifestazione comune davanti al Municipio e ribadire in modo concorde la volontà di tutti i vittoriesi di difendere la storia e l'identità della città, con la sua nobile tradizione di libertà e di partecipazione".

 


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