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14 maggio 2025

Treviso

E ora sono dazi amari

Trump colpisce l'export italiano: il Prosecco rischia grosso

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

E ora sono dazi amari

Il 2 aprile 2025 potrebbe essere ricordato come il "Liberation Day" per Donald Trump, ma per l'Italia, e per la provincia di Treviso, rischia di diventare una data nefasta. Con l'annuncio di nuovi dazi del 20% su tutti i prodotti agroalimentari Made in Italy, il presidente americano ha dato il via a una guerra commerciale che colpirà duramente il nostro export. Tra le vittime più illustri c'è il Prosecco, simbolo della tradizione vinicola trevigiana, che potrebbe subire un contraccolpo devastante.

I nuovi dazi e la strategia "America First"
Dal Rose Garden della Casa Bianca, Trump ha proclamato una serie di tariffe "reciproche" per riequilibrare i rapporti commerciali tra gli Stati Uniti e i suoi partner globali. Tra queste spiccano i dazi del 25% sulle auto e quelli del 20% sui prodotti agroalimentari europei. Secondo Coldiretti, il dazio al 20% sul cibo Made in Italy comporterà un rincaro complessivo di 1,6 miliardi di dollari per i consumatori americani, con un inevitabile calo delle vendite.

Ma non è tutto: l'aumento dei prezzi potrebbe favorire il fenomeno dell’italian sounding, ovvero la proliferazione di prodotti che imitano quelli italiani senza averne né la qualità né l'origine certificata. "Questo danneggerà non solo le imprese italiane, ma anche i consumatori americani, che si troveranno a pagare di più per prodotti di minor valore", ha dichiarato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti.

Effetti devastanti sull'economia locale
Le ricadute economiche potrebbero essere disastrose per la provincia di Treviso. La filiera del Prosecco coinvolge migliaia di lavoratori tra vigneti, cantine e logistica. Un calo delle vendite negli USA potrebbe portare a una riduzione della produzione e a un aumento delle scorte invendute, con conseguenze dirette sull'occupazione locale. Inoltre, la perdita del mercato americano potrebbe costringere i produttori a cercare nuovi sbocchi commerciali in mercati già saturi o meno remunerativi.

A peggiorare la situazione è proprio l'italian sounding: con i prezzi dei prodotti autentici in aumento, cresce il rischio che gli americani si rivolgano a imitazioni più economiche come "Prosek" o vini frizzanti generici spacciati per italiani. Questo fenomeno non solo sottrae quote di mercato ai produttori italiani ma danneggia anche l'immagine del Made in Italy nel mondo.
 

 


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Carlo De Bastiani

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