ODERZO - Organizzata dall’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Oderzo dell’Azienda Ulss 9, diretta dal dottor Roberto Baccichet, l’evento si aprirà alle 9.00 - con il patrocinio della Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani –, durerà tutta la giornata ed è prevista la formazione 80 professionisti.

“La possibile comparsa d’infertilità secondaria ai trattamenti antitumorali e il disagio psicosociale a essa legato – spiega il dr. Baccichet - sono temi d’importanza crescente, non solo in considerazione del miglioramento della prognosi nei pazienti oncologici di età pediatrica e giovanile, ma anche a causa dello spostamento in avanti dell’età della prima gravidanza nei paesi occidentali.

Studi anche recenti indicano che il tema della fertilità non sempre viene trattato in maniera adeguata e che i pazienti vengono così privati della possibilità di accedere a metodiche e procedure efficaci. Un buon counselling rappresenta un momento chiave nel processo decisionale del paziente”.

“È importante - prosegue - che tutti i pazienti in età riproduttiva siano informati del rischio di riduzione della fertilità in seguito ai trattamenti antitumorali e delle strategie oggi disponibili per ridurlo.

Ci è sembrato fondamentale implementare la discussione tra medici di base, chirurghi, oncologi e medici della riproduzione in modo che siano ben evidenziati quali sono le possibilità di preservazione della fertilità nelle giovani pazienti.

Tutto questo per offrire una reale possibilità informativa e permettere loro di decidere se intraprendere un percorso di preservazione della fertilità. Attualmente presso il Centro di Fecondazione Assistita dell’ospedale di Oderzo su segnalazione degli specialisti queste procedure vengono effettuate e sono anche crioconservati ovociti di pazienti oncologiche”.