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28 marzo 2024

Cronaca

Omofobia, dalle frustate alla morte: cosa rischia la comunità Lgbt nei Paesi arabi

E' quanto emerge da un rapporto di Human Rights Watch (Hrw) e Arab Foundation for Freedoms and Equality (Afe)

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Omofobia, dalle frustate alla morte: cosa rischia comunità Lgbt nei Paesi arabi

MONDO - Criminalizzazione dei rapporti tra persone dello stesso sesso. Arresti arbitrari e maltrattamenti, esami anali forzati, mancanza di riconoscimento dei transgender, violenza da parte di attori statali e non, restrizioni alla libertà di espressione e di associazione, esclusione sociale. Accade nella maggioranza dei Paesi del Medioriente e del Nordafrica, dove molti governi rifiutano completamente i concetti di ''orientamento sessuale'' e di ''identità di genere''. Nessun Paese proibisce espressamente la discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere. Inoltre negli stati arabi coloro che sono vittime di discriminazione perché Lgbt non hanno accesso alle vie legali.

Allo stesso tempo, e anche in seguito alle cosiddette primavere arabe del 2011, in questi Paesi è in corso un'intensa attività degli attivisti Lgbtq+ che sta dando i primi risultati. In Libano e in Tunisia, ad esempio, lo stato ha accolto la richiesta di porre fine agli esami anali forzati. L'Iraq, invece, si è impegnato ad affrontare la violenza basata sull'orientamento sessuale e l'identità di genere. Sempre in Libano i tribunali hanno rifiutato di includere il sesso tra persone dello stesso sesso tra i "reati contro la natura". In Marocco i tribunali condannano gli autori delle violenza basate sulla diversità di genere. Ma ci sono anche realtà come l'Egitto, dove nel 2017 decine di persone sono state arrestate a un concerto per aver esposto una bandiera arcobaleno e dove gli esami anali sono pratica consueta delle forze dell'ordine.

E' quanto emerge da un rapporto redatto da Human Rights Watch (Hrw) e dalla Arab Foundation for Freedoms and Equality (Afe) che con comprende l'Iran perché raccoglie testimonianze di attivisti di lingua araba. Hrw nota innanzitutto come la maggior parte degli stati arabi abbia ereditato leggi severe contro l'omosessualità dai sistemi di giustizia coloniali francesi o britannici. Da notare, si legge nel rapporto, che quasi tutti i paesi di lingua araba del Medio Oriente e della regione del Nord Africa criminalizzano non solo le relazioni omosessuali, ma anche il sesso tra individui non sposati e l'adulterio. Nessuno riconosce sui documenti legali l'identità transgender, né categorie diverse da uomo e donna.

- In Arabia Saudita le leggi contro l'orientamento sessuale derivano dall'applicazione della Sharia, la legge islamica, che è principale fonte di diritto. Nel Paese è vietato il sesso fuori dal legame coniugale. Secondo il Dipartimento saudita per la lotta all’estremismo, il femminismo, l'omosessualità e l'ateismo sono considerate ''idee estremiste'' punibili con il carcere o con le frustate, come ricorda Amnesty International. Viene inoltre punito chi accede o pubblica su Internet materiali che ledono la ''morale pubblica'' o sono di natura ''indecente''. Le leggi che regolano le organizzazioni non governative rendono praticamente impossibile la registrazione legale delle organizzazioni che lavorano su questioni di orientamento sessuale e identità di genere.

- Egitto: è vietato il sesso al di fuori del matrimonio (zina). Non avendo leggi ad hoc contro gli omosessuali, vengono usati termini come ''indecente'' o ''immorale'' per reprimere la comunità Lgbtq+. Non esistono leggi contro la ''promozione dell'omosessualità'', ma in Egitto, una disposizione degli anni Sessanta sull'"incitamento alla dissolutezza" per la lotta alla prostituzione è stata utilizzata nel settembre 2017 contro i giovani che avevano issato la bandiera arcobaleno a un concerto. Le leggi che regolano le ong rendono praticamente impossibile la registrazione legale delle organizzazioni che lavorano su questioni di orientamento sessuale e identità di genere. Per anni è stato offerto un intervento chirurgico gratuito a chi era stato diagnosticato un "disturbo dell'identità di genere", ma il governo lo ha bloccato nel 2016 dopo un ''dibattito sulla moralità delle operazioni".

- La Giordania ha eliminato le leggi contro l'omosessualità nel 1951 quando ha approvato un nuovo codice penale dopo aver ottenuto l'indipendenza. La legge oggi vieta il sesso al di fuori del matrimonio (zina). Non avendo leggi che criminalizzino esplicitamente la condotta omosessuale consensuale, viene ad esempio viene punito chi si ''esprime in modo incompatibile con il pudore in luogo pubblico''. Non esiste alcuna legislazione per proteggere le persone dalla discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale. Le leggi che regolano le ong impediscono la registrazione legale delle organizzazioni che lavorano su questioni di orientamento sessuale e identità di genere.

- Il Bahrain ha eliminato le leggi contro l'omosessualità nel 1976 quando ha approvato un nuovo codice penale dopo aver ottenuto l'indipendenza. Qui è vietato il sesso al di fuori del matrimonio (zina). Il Bahrein ha usato vaghe disposizioni di "moralità" e "decenza" per arrestare esponenti della comunità Lgbt. Hrw cita casi in cui le persone sono state accusate di reati come "comportamento indecente" e di "incoraggiare la dissolutezza" per aver indossato abiti non conformi al genere. Il parlamento del Bahrain ha discusso un disegno di legge nel 2016 e di nuovo nel 2017 che avrebbe criminalizzato "chiunque assomigli all'altro sesso", ma non l'ha approvato.

- In Mauritania è vietato il sesso al di fuori del matrimonio (zina). L'omosessualità è illegale sia per uomini, sia per donne. Dal 1983 è considerata un reato contro la volontà di Dio espressa nel Corano e quindi punibile con la morte. Il sesso tra uomini adulti è soggetto a una sentenza di "morte per lapidazione pubblica", mentre quello tra donne comporta una condanna al carcere fino a tre anni e al pagamento di una multa.

- In Oman è vietato il sesso al di fuori del matrimonio (zina). Impossibile la registrazione legale delle organizzazioni che lavorano su questioni di orientamento sessuale e identità di genere. Nel 2018 ha inserito nel suo nuovo codice penale la criminalizzazione esplicita della non conformità di genere. L'articolo punisce qualsiasi uomo che "sembra vestirsi con abiti femminili". Intensa l'attività governativa contro la libertà di espressione sui social, che ha portato alla chiusura del blog Community Queer.

- In Marocco è vietata l'omosessualità e il sesso al di fuori del matrimonio (zina). La legge prevede che ''chiunque 'commette un atto osceno e contro natura' con una persona dello stesso sesso può essere condannato da sei mesi a tre anni di reclusione e multato da 200 a 1000 dirham marocchini. Nel Paese non è registrata legalmente alcuna ong che si occupi specificatamente e in modo dichiarato della comunità Lgbtq.

- Libia: il sesso al di fuori del matrimonio è vietato e viene definito una "aggressione sessuale a una persona con il consenso di quella persona". Viene punito, come l'omosessualità, con il carcere fino a cinque anni. Non vi sono organizzazioni non governative che lavorano su questioni di orientamento sessuale e identità di genere.

- In Siria è vietato il sesso fuori dal matrimonio. L'omosessualità è considerata illegale e viene punita con il carcere ''fino a tre anni'' perché considerata ''rapporto contro natura''.

- In Yemen è vietata sia l'omosessualità, sia il sesso fuori dal legame coniugale come riferisce la Sharia, la legge islamica. Viene punito chiunque distribuisca materiale ritenuto ''offensivo del pudore''. Le pene variano dalla detenzione alla fustigazione fino alla pena di morte se l'imputato è sposato. Il codice penale stabilisce infatti che ''gli uomini non sposati sono puniti con 100 frustate o un massimo di un anno di reclusione, gli uomini sposati con la morte per lapidazione". Per il sesso tra donne è prevista una pena fino a tre anni di reclusione, che si estende a sette anni di carcere se il rapporto è avvenuto ''sotto coercizione''.

- Algeria. Viene punito chiunque distribuisca materiale ritenuto ''offensivo del pudore''. Vietati atti sessuali tra uomini e tra donne. Le leggi che regolano le organizzazioni non governative rendono praticamente impossibile la registrazione legale delle organizzazioni che lavorano su questioni di orientamento sessuale e identità di genere.

- In Sudan è vietato il sesso consensuale tra uomini, punibile con una detenzione fino a cinque anni e con cento frustate. Per quelli che vengono considerati ''atti osceni'' sono previste non più di trenta frustate, la reclusione fino a un anno e una multa.

- Il Qatar, oltre a vietare il sesso al di fuori del matrimonio per i musulmani, prevede sanzioni per uomini, musulmani e non, accusati di "istigare" o "invogliare" un altro uomo a commettere ''un atto di sodomia o immoralità''. Non sono previste sanzioni per chi è ''istigato''. Le leggi che regolano le organizzazioni non governative rendono praticamente impossibile la registrazione legale delle organizzazioni che lavorano su questioni di orientamento sessuale e identità di genere.

- L'Iraq non ha leggi che criminalizzino esplicitamente la condotta omosessuale consensuale, per cui il governo provvede a punire violazioni "morali". Ad esempio viene punito chiunque ''canti o trasmetta in luogo pubblico canzoni o dichiarazioni oscene o indecenti''.

- Emirati Arabi Uniti sono tra i pochi paesi al mondo che criminalizzano esplicitamente la non conformità di genere. Vietano i rapporti sessuali fuori dalle nozze. Il codice penale punisce "qualsiasi maschio vestito con un abbigliamento femminile che entra con questo travestimento in un luogo riservato alle donne o dove c'è presenza di donne". A seguito di questa legge le donne transgender sono state arrestate anche negli spazi misti. Le leggi che regolano le organizzazioni non governative rendono praticamente impossibile la registrazione legale delle organizzazioni che lavorano su questioni di orientamento sessuale e identità di genere.

- In Kuwait vietato il sesso consensuale tra uomini, ma anche più in generale il sesso al di fuori del matrimonio (zina). E' tra i pochi Paesi al mondo che criminalizzano esplicitamente la non conformità di genere. Una legge del 2007 criminalizza "l'imitazione del sesso opposto". In base a questa disposizione, le persone transgender sono state sottoposte ad arresti arbitrari, accompagnati da trattamenti degradanti e torture durante la custodia della polizia. Poiché la legge non definisce cosa significhi "imitare" il sesso opposto, anche le persone transgender sono state arrestate secondo la legge. Praticamente impossibile la registrazione delle ong che lavorano su questioni di orientamento sessuale e identità di genere.

- In Tunisia è vietato il sesso tra uomini e tra donne. Secondo il Codice penale, l'omosessualità è punibile con il carcere fino a tre anni. Un tribunale nel 2016 ha confermato il diritto di un'organizzazione Lgbt, Shams, di operare dopo che il governo aveva tentato di chiuderla.
 

 


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