Omicidio di Preganziol, il cerchio si stringe sull'assassino
Conosceva la vittima, ma non era un familiare
| Angelo Giordano |
PREGANZIOL - Omicidio di Preganziol, il cerchio si stringe sull'assassino. Vincenza Saracino, 50 anni, è stata trovata morta il 3 luglio scorso in un casolare abbandonato di via Maleviste, a un giorno dalla sua scomparsa. Gli inquirenti hanno scoperto che l’assassino conosceva la vittima, ma non era un familiare. Tra le 18.15 e le 19 del 2 luglio, la donna è stata colpita cinque volte tra mandibola e collo, con uno dei colpi che le ha reciso la carotide, causando un’emorragia fatale.
Le indagini, condotte dai carabinieri del Ros, hanno individuato tracce cruciali sul luogo del delitto. Il telefonino di Vincenza, trovato nella sua borsetta vicino al cadavere, ha rivelato l’appuntamento con l’assassino. Il killer ha anche commesso errori che hanno facilitato il lavoro degli investigatori, come il tentativo maldestro di nascondere il corpo e la bicicletta elettrica della vittima, trovata in un cespuglio.
Sugli indumenti di Vincenza potrebbero esserci tracce biologiche dell’assassino, così come DNA sotto un’unghia spezzata durante un tentativo di difesa. L’arma del delitto, un coltello, non è stata ancora trovata nonostante le ricerche approfondite nella zona.
Il responsabile aveva un conto in sospeso con Vincenza, e l'incontro sembra essere stato premeditato. Questo riporta oggi la stampa. Gli investigatori stanno chiarendo se il delitto sia nato da questioni lavorative o personali, legate alla gestione del sexy-shop di Preganziol che Vincenza gestiva col marito.
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