Olimpiadi Milano-Cortina, Zanoni: "Giudici ostacolati, intervenga la Consulta"
Il consigliere regionale di Europa Verde denuncia la norma che rischia di far archiviare l’inchiesta per corruzione sugli appalti digitali

VENEZIA – "Una norma non può impedire ai giudici di fare le indagini necessarie." Con queste parole Andrea Zanoni, consigliere regionale di Europa Verde, commenta la possibile archiviazione dell’inchiesta sugli appalti digitali legati alla Fondazione Milano-Cortina 2026. Al centro del caso, presunte irregolarità risalenti al biennio 2020-2021, che coinvolgono sette indagati tra dirigenti e imprenditori, per ipotesi di corruzione e turbativa d’asta. La svolta arriva da una norma contenuta in un decreto sulle calamità naturali, successivamente convertito in legge. Due righe bastano per ridefinire la natura giuridica della Fondazione: da ente pubblico a soggetto privato. Una modifica che, secondo la Procura di Milano, rappresenta un’interferenza del Governo sull’attività giudiziaria.
Nonostante la richiesta di archiviazione, i magistrati hanno chiesto alla GIP di sollevare la questione davanti alla Corte costituzionale. “Il Governo ha creato uno scudo penale per la Fondazione – accusa Zanoni – con un intervento normativo che rischia di sanare a posteriori eventuali illeciti. È un atto grave, che mina la trasparenza e la legalità.” Il consigliere ricorda come la Fondazione sia nata da un accordo tra enti pubblici, gestisca fondi statali e abbia un ruolo strategico per l'interesse nazionale, elementi che a suo dire ne confermano la natura pubblica. Zanoni sottolinea anche il silenzio istituzionale della Regione Veneto.
Dopo un’interrogazione presentata a maggio 2024 da Europa Verde, la risposta del presidente Zaia, giunta a giugno, si limitava a un generico riferimento agli organi di informazione e alla fiducia nel lavoro della magistratura. Il consigliere veneto ribadisce l’impegno del suo partito, sia a livello regionale sia in Parlamento, affinché la Corte costituzionale faccia chiarezza. “Vigileremo con i nostri rappresentanti – conclude – perché non si frappongano ostacoli politici alla giustizia. Le Olimpiadi sono un evento internazionale, e le risorse pubbliche devono essere gestite con il massimo rigore.” Zanoni ricorda infine di essere il primo firmatario di una richiesta rivolta alla Commissione regionale per la legalità, con l’obiettivo di fare luce sull’utilizzo dei fondi pubblici, sulla prevenzione delle infiltrazioni mafiose e sull’efficacia dei controlli negli appalti legati ai Giochi.
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