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25 aprile 2024

Conegliano

Offerte sparite, l'arciprete perdona

Querela ritirata nel processo per il tentato furto di 10 euro in sacrestia

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Offerte sparite, l'arciprete perdona

COLLE UMBERTO - Il prete perdona i presunti ladri di offerte, ma il processo a loro carico per tentato furto aggravato prosegue. Oggi mercoledì in Tribunale a Conegliano monsignor Giovanni Gava, arciprete emerito della parrocchia di San Tomaso Apostolo, ha ritirato la querela nei confronti di due giovani del vittoriese, E. B. e C. B., che devono rispondere di tentato furto aggravato in concorso.

 

L'episodio risale al marzo 2010. Dopo avere celebrato una funzione mons. Gava, oggi 87enne, entrò in sacrestia e non trovò più offerte per una decina di euro come emerso nel dibattimento odierno. L'anziano prete presentò querela ai Carabinieri di Vittorio Veneto, le cui indagini portarono al rinvio a giudizio dei due giovani. Nella sua testimonianza davanti al giudice Piera De Stefani l'arciprete emerito ha ricordato l'asportazione delle offerte dal tavolo della sacrestia, un episodio che seguì altri furti ai danni della parrocchia collumbertese dei quali non furono individuati i responsabili.

 

“In altre occasioni – ha detto il religioso – i soldi delle offerte sparirono dalle cassette della chiesa, che vennero più volte forzate nonostante fossero state chiuse con lucchetti. Sempre in un'altra occasione qualcuno sfondò la vetrata per andare in cerca di soldi. Nell'episodio del marzo 2010, tuttavia, non trovai disordine in sacrestia e non ricordo che la porta della stessa sia stata forzata”. Al pubblico ministero che gli chiedeva se era disposto a ritirare la querela, monsignor Gava ha risposto convintamente di sì.

 

“Voglio chiudere questa vicenda, che mi ha fatto tanta pena” ha confermato il sacerdote. La sua decisione ha comportato la rinuncia del pm ad ascoltare i due carabinieri che indagarono sull'episodio. Vista l'esistenza di un'aggravante a carico dei due imputati, il procedimento proseguirà l'11 marzo 2013. Dopo le arringhe delle parti il giudice pronuncerà la sentenza di primo grado.

 

Luca Anzanello

 



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