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25 aprile 2024

Treviso

Nuova vita per le ex carceri di Treviso dopo sessant’anni di abbandono

Luciano Benetton inaugura lo spazio espositivo in piazza del Duomo restaurato da Tobia Scarpa

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

luciano Benetton

TREVISO - Dopo sessant’anni di abbandono le ex carceri asburgiche di Treviso hanno una nuova vita. Il complesso restaurato alle spalle dell’ex tribunale di piazza Duomo da luogo di detenzione, chiusura, buio è stato trasformato in laboratorio vitale di idee, prospettive, ispirazioni per favorire sperimentazione, conoscenza e integrazione.

L’opera di restauro voluta da Luciano Benetton è stata computa da Tobia Scarpa con due anni di lavoro e milioni di euro di intervento. “Abbiamo intrapreso una sfida pensando a cosa poteva diventare questo luogo rimasto sempre prigione - racconta Luciano Benetton - e abbiamo pensato di riaprirlo pensando alla cultura, alle esposizioni, alle scuole”. Di qui il massiccio intervento di riqualificazione partito dall’ex tribunale e proseguito con le ex carceri di cui è stato conservato tutto ciò che raccontava il passato del palazzo: gli ingressi abbassati delle celle, le porte con i chiavistelli,i numeri dipinti sui muri per indicare le celle; le scritte che individuavano le sale “punizioni”, “cesso”, “infermeria”, “officina calzolaio”.

Dopo anni di abbandono, l’edificio ottocentesco ospiterà la collezione “Imago Mundi” di Luciano Benetton. Le collezioni del progetto, con le opere di oltre 25mila artisti, maestri e giovani talenti provenienti da più di 150 Paesi, saranno il punto di partenza per una serie di mostre che presenteranno opere pittoriche, sculture, installazioni, fotografie, performance, video realizzati da artisti internazionali, affermati ed emergenti. Alle esposizioni si affiancheranno programmi educativi e di ricerca, incontri, seminari. Diverse ispirazioni e aspirazioni per inediti viaggi visionari, per superare confini territoriali, politici, etnici in nome dell’Arte. 

Le Gallerie delle Prigioni aprono con la mostra ‘Sahara: What is Written Will Remain / Sahara: Ciò che è scritto rimarrà’, dedicata all’arte della calligrafia e alla sua eredità culturale: in esposizione le opere delle collezioni Imago Mundi di Algeria, Libia, Mali, Niger e del popolo desertico dei Tuareg. Settecento opere che dialogheranno con i lavori realizzati da dodici artisti internazionali, con una serie di mappe, manoscritti e documenti di viaggio e con il documentario ‘Tutto è scritto’ sulle antiche biblioteche di Timbuctù nel Mali, un patrimonio dell’umanità (centinaia di migliaia di tomi) messo in pericolo dall’oscurantismo fondamentalista e salvato dalla popolazione della città.

Il primo viaggio di Imago Mundi nella sua nuova casa trevigiana conduce quindi il visitatore alla scoperta delle inaspettate potenzialità visuali e della forza evocativa della scrittura e della tipografia, lo invita a immergersi nell’ambiente culturale e architettonico della mostra e lo stimola a creare connessioni tra la materia espositiva e le proprie personali esperienze.

Ieri in serata per l’apertura al pubblico in piazza Duomo c’era la fila di trevigiani che attendeva l’apertura delle porte del nuovo spazio culturale. Ora per entrare nelle ex carceri sono previsti orari precisi: da martedì a venerdì dalle 14.30 alle 19 e il sabato e domenica dalle 10 alle 19. Sono previste da oggi fino a domenica visite guidate alle 11 inviando una mail a press@imagomundiart. com.

 


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