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29 marzo 2024

Treviso

Novembre di "open day" in rete per la scelta della scuola superiore

Al Cospes di Mogliano test attitudinali per aiutare l’allievo a proiettarsi su percorsi di studio e di lavoro. Lo psicologo-orientatore Vettorato: "I ragazzi continuano a chiedere informazioni e consigli"

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

Studenti all'open day e all'orientamento scuole superiori

TREVISO - È già tempo di scelta della scuola superiore per ragazze e ragazzi di terza media. Novembre è il mese degli “open day” per quasi tutti (per non dire tutti) gli istituti superiori anche nella Marca. Grande il lavoro in queste settimane dei responsabili e degli esperti dell’orientamento. Andrea Vettorato, psicologo e psicoterapeuta, opera come operatore specializzato al Cospes di Mogliano Veneto, centro di orientamento e consulenza psico-pedagogico a favore di bambini, adolescenti, adulti e famiglie del collegio salesiano Astori. Una eccellenza in provincia di Treviso e oltre.

“Come ogni anno nel mese di novembre i direttori didattici si sono trovati a dover programmare tutte quelle attività propedeutiche all’orientamento e alla formazione, che sono proposte fondamentali e necessarie per il percorso didattico futuro degli allievi".

Quest’anno - ma è già la seconda volta - i ragazzi sono chiamati a scegliere in un contesto “emergenziale” dovuto alla pandemia.

E’ opinione comune che la scuola sta vivendo una situazione così nuova e particolare, che è difficile trovare periodi storici da paragonare. Fortunatamente il comparto scuola nel corrente anno scolastico, ad oggi, non ha subito chiusure a causa Covid e da settembre si lavora in presenza. Tuttavia...

Tuttavia?

Si pensi agli alunni delle terze medie, per i quali si è presentato il fatidico dilemma della scelta della futura scuola superiore. Sì proprio adesso, e proprio in questo periodo di emergenza, dove tutta l’attenzione sembra concentrarsi solo e unicamente sul “presente e ora” i giovani si trovano a dover ipotizzare “il loro futuro”.

Gli “open day” si stanno svolgendo prevalentemente on line anche quest’anno.

Organizzare le attività nelle scuole in questo periodo non è facile: i percorsi e le iniziative che nei mesi di novembre e dicembre dell’anno scolastico, si davano per scontate e con una certa pluralità nell’offerta, quest’anno hanno subito le limitazioni imposte dalla pandemia e gli open day viaggiano solo in rete. Nei siti istituzionali dei vari istituti trovate video, presentazioni più o meno accattivanti, ma impossibile accedervi fisicamente.

Che cosa si viene a perdere?

Dobbiamo dire addio alle cosiddette “giornate aperte”, addio ai vari laboratori, addio alle visite accompagnate, addio ai mini-stage che davano la possibilità di partecipare alle lezioni, esperienze molto significative ed estremamente apprezzate dagli allievi e dai genitori.

Ma le visite e gli incontri da remoto funzionano o no?

Anche la rete ha i suoi limiti … alcune riunioni dovevano essere prenotate … “e chi lo sapeva?”, per altre il sovraccarico di connessioni ha fatto saltare l’appuntamento a molte famiglie, altre riunioni logicamente prevedevano solo il relatore che a ruota libera esponeva la sua relazione senza possibilità di intervento alcuno…

In cosa consiste invece il lavoro di orientamento?

L’orientamento pone le sue basi di ricerca e calcolo sulle attitudini, gli interessi, le motivazioni maturate finora dall’individuo, per aiutare l’allievo a proiettarsi su percorsi di studio e di lavoro. Ha in sé, quindi una carica decisamente proiettata al futuro e richiede confronto, riflessione personale e un atto di buona volontà e di fiducia. Infatti i bisogni di chiarimento e di accoglienza non sono né cambiati né minimizzati dalle pressioni e dalle limitazioni dell’emergenza Covid-19.

Sulla scorta della sua esperienza, quali “costanti” si presentano?

Nei test attitudinali presi ad esame affiorano le classiche domande sull’orientamento: “Cosa posso fare? - Quali sono i miei interessi? - Sono confuso non so proprio devo scegliere!” Espressioni che sono una richiesta di aiuto alla ricerca di ragguagli e discussione sia alla figura professionale preposta (orientatore e o professore) sia in primis ai propri genitori.

E le famiglie in che modo rispondono?

I genitori raccolgono questi inviti da parte dei figli confrontandosi però con le complessità di questo particolare momento. Essere presenti, star loro accanto, aiutarli e sostenerli non sempre è sufficiente per accompagnare i figli verso una corretta scelta di orientamento. Il toccare con mano la realtà scolastica presso gli istituti a volte può fare la differenza. Purtroppo in questi mesi gli accessi contingentati con numeri minimi di gruppi accettati, hanno portato a una limitazione per le iniziative di conoscenza delle scuole superiori.

 


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Roberto Grigoletto

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