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23 aprile 2024

Montebelluna

"I nostri prodotti non sono intaccati dal Coronavirus": produttori trevigiani inviano un pacco di specialità a Trump

La singolare iniziativa a Pederobba

| Matteo Ceron |

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| Matteo Ceron |

produttori di pederobba

PEDEROBBA – “I nostri prodotti sono salubri, non sono intaccati dal coronavirus”. Questo il messaggio che un gruppo di produttori agricoli di Pederobba manda a Donald Trump con un pacco di prelibatezze locali spedito alla Casa Bianca. Un’iniziativa che ha avuto l’appoggio dell’assessore al Turismo del Comune, Fabio Maggio, e del sindaco Marco Turato.

 

“L’emergenza non va sottovalutata – spiega l’assessore - ma vogliamo lanciare il messaggio che il made in Italy è sano. Questo il senso del pacco pieno di prodotti locali che abbiamo spedito alla Casa Bianca: birra, vino, miele, fagioli, salumi. Sono giorni pesantissimi per le piccole e medie imprese e tutte le esportazioni stanno risentendo della psicosi da coronavirus. Gli Stati Uniti sono tra i partner commerciali più importanti e tra i primi consumatori delle eccellenze agroalimentari italiane e venete. Perciò abbiamo voluto indirizzare questo dono al presidente Trump, che è anche un imprenditore, accompagnato da una lettera contenente l’invito a venire a trovarci, per conoscere il nostro bellissimo paesaggio e assaggiare le nostre specialità”.

 

Diversi i produttori che anno deciso di aderire alla singolare iniziativa. Tra questi ci sono la cantina Leterre, il birrificio artigianale 32 Via dei birrai, i produttori di Miele del Monfenera ed il Salumificio Piovesan con la sua “Pepita del Piave”.

“Noi della cantina Leterre abbiamo voluto mettere nel pacco il nostro Asolo Prosecco superiore docg dry 2019, il primo vino che abbiamo certificato con l’ape simbolo della sostenibilità (certificazione di produzione integrata Sqnpi) – dice Federica Andrighetto della Leterre cantina e componente del Consiglio dei giovani di Confagricoltura Treviso -, per far capire a Trump che il vino della nostra terra, oltre che buono, è salubre e non contaminato. Io ho aderito all’iniziativa perché credo sia giusto che i Comuni e i consorzi difendano la nostra immagine, che sta venendo ingiustamente bistrattata nel mondo.

All’estero parlano in modo distorto di noi e dei nostri prodotti. Basti solo dire che i miei cugini, che vivono in Canada, mi hanno chiesto se abbiamo da mangiare. Sono convinti che l’assalto ai supermercati sia dovuto alla mancanza di cibo. Vino, invece, ne abbiamo in abbondanza, perché gli ordini stanno rallentando, le fiere stanno saltando tutte e tutta l’attività legata all’enoturismo è bloccata. Ci auguriamo che quest’emergenza finisca presto, e nel frattempo cerchiamo di puntare sull’e-commerce: abbiamo scritto a tutti i nostri clienti che consegniamo il Prosecco ovunque, basta che lo ordinino”.

 

(Nell’immagine i produttori di Pederobba con l’assessore Maggio)

 


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Matteo Ceron

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